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No alla violenza

Parte in Cassazione il processo per Ciro Russo, il messaggio di Carlo Rositani

Il papà di Maria Antonietta attende l'udienza di giovedì 11 maggio, che sarà seguita anche da "Storie Italiane" su Rai Uno con un collegamento

La trasmissione di Rai Uno Storie Italiane seguirà con un collegamento giovedì 11 maggio l'udienza in Cassazione per l'ultimo grado di giudizio nel processo contro Ciro Russo, condannato in appello a diciotto anni di carcere per il tentato omicidio dell'ex moglie Maria Antonietta Rositani. Ringraziando Eleonora Daniele e Roberta Spinelli per l'attenzione data al caso, Carlo Rositani, padre della donna aggredita da Russo ha voluto lasciare un messaggio di riflessione sulla vicenda che ha colpito duramente la sua famiglia. 

Maria Antonietta, rimasta con gravissime ustioni sulla metà del corpo, è per Rositani, che si presenta come sempre semplicemente come 'papà Carlo' il simbolo del rifiuto di ogni tipo di violenza in quanto negazione della vita. L'importante appuntamento giudiziario fa riflettere Rositani, che scrive su Facebook: "Questa non è la fine del calvario, purtroppo ancora tante verità sono vergogne nascoste da chi poteva e non ha fatto nulla per evitare quel tragico agguato mortale del 12 marzo del 2019. Chiedo verità e giustizia anche per tutti coloro che avevano denunziato e sono stati abbandonati nel silenzio più assoluto al loro destino". 

Il processo in Cassazione, se confermerà la condanna di Ciro Russo, sancirà in modo definitivo il suo reato e la sua pena. A questo punto del lungo e doloroso percorso, Carlo Rositani ha parole di gratitudine verso chi è stato vicino a Maria Antonietta: "All'unica istituzione italiana, il Comune di Varapodio, piccolo paesino di duemila anime e mio paese natale, e al suo sindaco Orlando Fazzolari, va tutta la mia profonda stima e gratitudine per essere stati accanto a noi dal primo momento non solo con la sincerità del loro cuore ma anche con alcuni aiuti economici senza mai e dico mai chiedere una passerella pubblicitaria. E poi ancora dico grazie dal profondo del cuore a tutte le associazioni che hanno abbracciato il nostro dolore. E un ultimo ringraziamento - conclude - lo rivolgo a un galantuomo, un rappresentante delle istituzioni italiane e anche un uomo di altri tempi come direbbe il mio dolce papà, sua eccellenza il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani e con lui a tutto il personale della Prefettura reggina, presenti fin da quel tragicamente indimenticabile 12 marzo 2019".

Conclude papà Carlo: "A tutte le donne che mi scrivono perchè vivono momenti difficili, dico non abbiate paura. Noi siete sole, vi vogliamo bene. Mai violenza alla vita"

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