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Cronaca Bagaladi

Donne migranti: "Raccontarsi per Riscoprirsi" tra percorsi di vita ed emozioni

L'iniziativa, ospitata a Palazzo Pannuti, promossa dal SAI di Bagaladi, il Comune e la cooperativa Cisme, è stata realizzata in collaborazione con il SAI di Melicuccà

Nel borgo antico di Bagaladi per la Giornata internazionale delle donne si è voluto partire dalle migranti per parlare di emozioni e tracciare percorsi di vita, seguendo l’idea di un mondo solidale e multiculturale con l’obiettivo di promuovere la protezione e la partecipazione attiva dei rifugiati alla vita economica, sociale e culturale in Italia, già concreto a Bagaladi con varie iniziative.

Così ecco che Palazzo Pannuti si è aperto per ospitare "Raccontarsi per Riscoprirsi" - laboratorio esperienziale per la riscoperta di sé e delle proprie emozioni attraverso musica, immagini e racconti. L'iniziativa promossa dal SAI di Bagaladi, il Comune e la cooperativa Cisme, è stata realizzata in collaborazione con il SAI di Melicuccà e la cooperativa Iride ed è stata rivolta a tutti i beneficiari dei due SAI e a tutta la Comunità di Bagaladi, sia bambini che adulti.

Dopo i saluti del sindaco Santo Monorchio e del vice sindaco Antonino Marrapodi, si è entrati nel vivo dell'incontro formativo, curato dalla psicologa Angela Lombardo, per promuovere l'integrazione e la consapevolezza delle donne migranti nel contesto locale e favorire il dialogo tra culture. 

Scoprire le emozioni, che sono universali e accomunano tutti senza distinzioni di sesso, lingua, religione, per imparare a riconoscere il proprio percorso di vita e il proprio sé è fondamentale anche per imparare a dialogare ed interagire con gli altri. 

Le donne migranti, nel corso dell'incontro, si sono messe in gioco e hanno partecipato attivamente grazie anche all'uso delle carte Dixit: un gioco del paradosso, dove bisogna esprimersi e farsi capire, grazie a immagini archetipiche e ispirate alle fiabe, ricche di particolari. Carte che hanno delle illustrazioni oniriche, fiabesche e molto evocative. Ogni donna ha scelto la sua carta,  un’immagine che più rappresenta una sensazione o una emozione, che sul piano verbale potrebbe provare difficoltà ad esprimere, per creare la sua  storia da una semplice immagine, per dar forma a un significante incarnandolo in un significato.  E' stato un incontro, dunque, ricco di emozioni e le donne migranti sono state le protagoniste vere di questo otto marzo, che è solo un inizio di un percorso condiviso di crescita. 

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