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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'intervento

Minore accoltellato, Mattia e Callipo: "Repressione non basta, serve risposta multidisciplinare"

La recente aggressione avvenuta in pieno centro a Reggio non ha lasciato indifferente l’ex garante metropolitano per l’infanzia e l’adolescenza e il presidente nazionale dell’osservatorio sulla violenza e il suicidio

La recente aggressione di un diciassettenne al culmine di una rissa con alcuni coetanei avvenuta in pieno centro a Reggio non ha lasciato indifferente l’ex garante metropolitano per l’infanzia e l’adolescenza Emanuele Mattia e il presidente nazionale dell’osservatorio sulla violenza e il suicidio Stefano Callipo.

“Non si può solo provare sgomento e tristezza e ringraziare quanto fatto non solo in questa occasione dagli operatori di pubblica sicurezza. Il perpetrarsi di fatti così gravi rafforza il già consolidato pensiero mio e di tutti coloro che agiscono nell’ambito dell’infanzia e dell’adolescenza che la pur meritoria azione repressiva non basta. Non solo occorre analizzare un disagio dei più giovani, che è sotto gli occhi di tutti, ma occorre intervenire. A chi di dovere, cioè i comuni e la Città Metropolitana, ma anche i livelli istituzionali superiori, va detto che bisogna fare ancora tanto. Le nostre città e i nostri paesi non sono fatti solo di mattoni, asfalto o cemento, ma di gente che vive e vanno rese a misura di persona, specialmente di bambini e ragazzi” è un primo passaggio dell’intervento di Mattia.

“Infatti, il tanto evocato Pnrr va inteso anche come la realizzazione di punti di aggregazione; spazi per attività sportive; luoghi di formazione, scambio ed innovazione; hub nei quali sostenere startup giovanili in ottica di occupazione e sviluppo; presidi a supporto del welfare tradizionale. Insomma, servono alternative alla noia e al disagio, altrimenti, nella ‘migliore’ delle ipotesi, avremo il rischio di giovani impegnati a bighellonare, nella peggiore, a trasformarsi in ben altro, senza dimenticare il consumo di alcool e droghe” prosegue.

“Servono idee e progetti a lungo termine e per capacità finanziaria e organizzativa il compito di concretizzarli spetta alle istituzioni, da quelle locali fino a via via salire. Organismi come quello che ho avuto l’onore di dirigere e attori fondamentali come associazioni, parrocchie e, soprattutto, scuole, possono solo fornire un proprio contributo, oltre a quello che quotidianamente danno. Dunque, è urgente aprire una profonda discussione in questa direzione” è la conclusione di Mattia.

“Si tratta di una vera e propria emergenza sociale quella a cui assistiamo impotenti soprattutto in questo periodo. Una vera escalation di criminalità, dove giovani vite vengono spezzate e la percezione della certezza della pena a volte vacilla. La provincia di Reggio diventa teatro di feroci aggressioni, dove polizia, carabinieri e guardia di finanza fanno tutto il possibile, ma serve molto di più da parte dei sistemi sociali e prima ancora dalle agenzie educative” ha affermato Callipo.

“Vi è la necessità di puntare sull’azione preventiva primaria, secondaria e terziaria. La criminalità minorile è infatti cresciuta esponenzialmente in questo ultimo periodo, ed è proprio la fascia minorile quella su cui si deve porre il focus attentivo, dove la fase pandemica sembra aver esacerbato condotte depressive, antisociali e talvolta criminali” prosegue.

“Il fenomeno della criminalità minorile deve essere visto su larga scala, in un contesto in cui tutte forze contenitive, preventive e tutti gli attori sociali devono lavorare in stretta sinergia, con approcci multidisciplinari. Occorre quindi una risposta forte, concreta da parte di tutti noi. Perché la prevenzione parte da qui” termina Callipo.

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