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La manifestazione

Sindacati a Napoli per rimettere la Calabria al centro dell’agenda di governo

Sabato 20 maggio terzo appuntamento della mobilitazione nazionale organizzata dalle segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil

"Più diritti e più lavoro per cambiare il volto di una regione che stenta a lasciarsi alle spalle la pesante crisi economica e sociale che l’ha relegata ai margini, costringendola a fare i conti con l’allargamento della forbice delle diseguaglianze che è diventata intollerabile ma rischia, se il governo non dovesse mettere in campo politiche a sostegno del lavoro di qualità, di uno Stato sociale giusto un fisco equo e progressivo e un Sud priorità del Paese.

Per questo, domani mattina, saremo a Napoli per partecipare al terzo appuntamento della mobilitazione nazionale organizzata, unitariamente, dalle segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil".

Così i segretari generali Angelo Sposato, Cgil, Tonino Russo, Cisl, e Santo Biondo, Uil che in una nota congiunta aggiungono: "Tutela dei redditi dall’inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati. Riforma del fisco, potenziamento occupazionale e dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e del sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza.

Ma non solo, con la nostra mobilitazione chiediamo di riportare in primo piano nell’agenda politica del Governo l’attenzione su un moderno ed efficiente modello di sicurezza sui luoghi di lavoro, di contrasto alle malattie professionali e alla precarietà". 

E ancora, i sindacati chiedono "una riforma del sistema previdenziale e politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare la transizione ambientale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al mezzogiorno e puntando alla piena occupazione.

Senza dimenticare la necessità di potenziare l’argine, umano e strumentale, contro la crescita, economica e militare, delle organizzazioni criminali contro le quali, ogni giorno, sosteniamo continuamente l’azione di magistrati e forze dell’ordine".

"Solo il raggiungimento di questi obiettivi, - concludono Sposato, Russo e Biondo - abbinati ad un nuovo piano di potenziamento delle infrastrutture viarie e ferroviarie, alla partenza operativa della Zona economica speciale e a un piano di mitigazione del dissesto idrogeologico che la tragedia nella quale è precipitata l’Emilia Romagna, alle cui cittadine ed ai cui cittadini va la nostra massima solidarietà, ha riportato drammaticamente all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale, potranno aiutare le calabresi ed i calabresi a riscrivere il futuro di questa terra".

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