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Giovedì, 28 Marzo 2024
La polemica

Toponomastica e parità di genere, arriva l'affondo de "La strada"

Il comitato si dice "esterrefatto" dalla decisione di rinviare l'approvazione della modifica al regolamento in consiglio comunale

Nel consiglio comunale dello scorso 15 luglio si è verificato un fatto più unico che raro. Sarebbe interessante sapere quante volte si sia verificato nella storia del Comune di Reggio Calabria”. Inizia così una nota stampa diramata dal comitato “La strada”.

Questi i fatti. Lo scorso 24 febbraio Saverio Pazzano ha presentato una mozione per la modifica del regolamento per la toponomastica. “La mozione è estremamente semplice e va a sanare una innegabile – numeri e fatti alla mano – disparità nelle intitolazioni di strade e piazze tra donne e uomini. Una situazione che non è un semplice motivo di memoria, ma che costituisce l’espressione di un disvalore culturale da cui discendono tante problematiche nel riconoscimento dei diritti femminili. La toponomastica traduce la visione che una città ha – e intende avere per il futuro – di se stessa e disegna con precisione la qualità  e il retropensiero – spesso maschilista e patriarcale –  della sua classe dirigente”.

La mozione pone due modifiche: “La toponomastica del Comune tiene conto del principio di pari opportunità” e, conseguentemente, “le intitolazioni tengono conto del principio di pari opportunità, reperendo nuovi nomi femminili da assegnare tra: cittadine reggine o calabresi; tra donne italiane o straniere che abbiano avuto un rapporto privilegiato con la città; tra donne di cultura, di scienza, di qualunque arte o di rilevanza politica o sociale locali, nazionali, internazionali”.

La mozione arriva al consiglio comunale del 15 luglio, corredata dal  parere tecnico positivo della dirigente competente. “Aspettiamo solo la discussione, che riteniamo a questo punto unitaria e collegiale per il bene della città. E, invece, il consigliere Quartuccio chiede, a nome della maggioranza, che la mozione venga rinviata a data da destinarsi. Niente e nessuno lasciava immaginare un epilogo così inspiegabile. Alla richiesta di chiarimenti da parte del consigliere Saverio Pazzano non c’è stata alcuna reale risposta: solo il vaghissimo riferimento a delle cose che andrebbero corrette e a un necessario e maggiore coinvolgimento di tutti i consiglieri”.

“Il riconoscimento delle intitolazioni al femminile - si legge infine nella nota - non può e non deve essere un fatto discrezionale della Commissione Toponomastica né il semplice accoglimento di qualche richiesta: non bisogna dire grazie se viene posta più attenzione alla parità di genere. Non è un fatto di sensibilità personale, in quanto tale ondivago e arbitrario, Occorre un regolamento per modificare radicalmente il modo di pensare, la cultura, del territorio. La classe dirigente o ha questa dignità o non ce l'ha. Semplicemente. Ci auguriamo di essere smentiti: con la messa in votazione della mozione al primo Consiglio comunale utile”.

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