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Il fatto / Montebello Ionico

Eventi estivi, la Consulta delle associazioni rompe con l'amministrazione

Le associazioni criticano le scelte della giunta comunale: "Programma finanziato con i fondi destinati alla mensa delle scuole materne"

La Consulta delle associazioni di Montebello Jonico rompe con l'amministrazione comunale. Lo fa attraverso una lunga nota nella quale, i portavoce della Consulta, spiegano le ragioni che hanno portato a questa scelta definitiva.

"Nei difficili tre anni trascorsi dalla propria nascita, la Consulta delle associazioni del comune di Montebello Jonico, pur segnalando più volte l'inconsistenza e l'inadeguatezza dell'azione amministrativa svolta dall'attuale amministrazione - si legge nella nota - ha sempre confidato che gli atti promossi dalla stessa fossero comunque ispirati ai criteri del buonsenso e della buonafede ed ha continuato a camminarle accanto con fiducia".

"Nonostante il difficile contesto dovuto alla contingenza dell’emergenza sanitaria ancora in atto e alla scarsa attenzione e al mancato sostegno da parte dell’amministrazione comunale - si legge ancora - numerose sono state le iniziative promosse e realizzate, con risorse finanziarie e umane proprie, sia direttamente della Consulta, sia indirettamente dalle organizzazioni associate, nella speranza che ciò potesse fungere da stimolo e riuscire a favorire un cambio di passo nell’azione amministrativa in nome del supremo interesse dei territori di avere uno sviluppo civile, sociale ed economico adeguato".

Il tempo, però, non ha migliorato le cose ed i rapporti, così come si evince dalla nota, si sono sempre più rovinati. "Purtroppo queste speranze oggi devono dirsi definitivamente perse, trovandoci nella condizione di dover prendere atto di come, le mancate risposte  alle richieste legittime e  reiterate di un organo statutario del Comune, quale la Consulta è, non fossero dovute a congiunture economiche, così come l'amministrazione ha sempre dato ad intendere, ma piuttosto all'ormai manifesta volontà politica di delegittimare, svilire e privare di efficacia questo importante strumento di partecipazione democratica che, quale garante di equità, trasparenza e compartecipazione popolare all’azione amministrativa, evidentemente rappresenta un ostacolo per chi vede la politica non come servizio verso la collettività, ma unicamente quale mezzo di realizzazione delle proprie ambizioni".

Per i portavoce della Consulta, poi, lo spazio di manovra si è ulteriormente ridotto durante questa stagione estiva ormai quasi in archivio, durante la quale l'amministrazione non avrebbe "mai messo quest'ultima in condizione di poter operare incisivamente ed in maniera efficace, giacché tutte le richieste relative alle dotazioni di cui all'articolo 16 del regolamento sopra citato (sede idonea, attrezzature per le attività istituzionali, utilizzo di strumenti informativi del Comune per la diffusione delle attività, servizio di segreteria), così come tutte le numerose proposte d'iniziativa presentate negli anni, sono state sempre e puntualmente disattese asserendo a una loro presunta incompatibilità con la precaria condizione economica dell'Ente comunale".

"A fronte di ciò oggi dobbiamo, nostro malgrado, constatare come la giunta municipale, in perfetta coerenza con l'agire disorganizzato e casuale che da sempre ne caratterizza l’attività - si legge ancora nella nota - con una serie di atti deliberativi emessi a stagione turistica ampliamente conclusa e in assenza di qualsivoglia forma di concertazione/coinvolgimento con la scrivente Consulta, abbia finanziato un calendario di manifestazioni ricreative finalizzate, per dichiarata ammissione dello stesso organo deliberante, ad allietare residenti e quanti soggiornano nel periodo estivo".

Cartellone estivo che, per la Consulta, sarebbe stato supportato attraverso una “variazione d'urgenza al bilancio di previsione” distraendo le somme necessarie al finanziamento di detto “calendario di eventi” dal capitolo di bilancio destinato al finanziamento delle “spese per il servizio mensa delle scuole materne statali”.

"Per tale motivo la Consulta delle associazioni del comune di Montebello Ionico - si legge infine nella nota - non potendo e soprattutto non volendo svolgere il ruolo di mero spettatore passivo rispetto a quanto evidenziato, si trova suo malgrado costretta a prendere le distanze e stigmatizzare con forza le scelte politiche fin qui compiute dall'Amministrazione comunale chiedendo a tutti i donsiglieri comunali di buon senso di intervenire ed adoperarsi affinché tale immotivata ed incomprensibile scelta non venga ratificata in sede consiliare e al contempo si mettano finalmente in campo tutte le azioni necessarie al fine di garantire la normale e regolare operatività della Consulta".

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