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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Il patto scellerato" di imprenditori e politici con i clan: indagato l'ex sindaco Scopelliti

I dettagli dell'operazione "Mala gestio" che ha portato otto persone ai domiciliari e il sequestro di 5 milioni di euro. Sono 18 le persone iscritte nel registro degli indagati

L'operazione "Mala gestio" della guardia di finanza che ha portato ai domiciliari otto persone e al sequestro preventivo di 5 milioni di euro ha tracciato il "patto scellerato" di politici e imprenditori collusi con i clan cittadini.

Tra gli indagati (complessivamente sono 18 le persone iscritte nel registro) dell'inchiesta vi è anche Giuseppe Scopelliti, ex sindaco del tempo.  

La manutenzione della rete stradale cittadina, della rete idrica, dell’illuminazione, delle scuole e dei parchi dovevano essere assicurati dai milionari stanziamenti di fondi pubblici confluiti nella partecipata Multiservizi spa. "Denaro che, - spiegano dalla Procura - piuttosto che essere destinato al soddisfacimento di primari interessi e bisogni della collettività, finiva nelle tasche delle cosche".

Tutti i dettagli dell'operazione

In questo contesto viene spiegato il ruolo di Giuseppe Scopelliti.  Nello stesso giorno della costituzione della Multiservizi ,"con la sottoscrizione di un incomprensibile patto parasociale, contrariamente a quanto previsto dall’appena stipulato atto costitutivo e pur essendo il Comune detentore del 51 % del capitale sociale della Multiservizi" il sindaco Scopelliti, secondo gli inquirenti, "di fatto abdicava dal controllo della partecipata, assegnando in via esclusiva tutti i poteri di gestione al socio privato di minoranza G.S.T. S.r.l.".

I nomi degli imprenditori arrestati

Le attività investigative dell'operazione "Mammasantissima", forniscono una spiegazione a tale circostanza. In una conversazione, censurata, del 14.05.2002, Paolo Romeo destinatario di misura cautelare in quel procedimento penale, nel compiacersi per una possibile vittoria di Scopelliti, fa riferimento all’appoggio elettorale dell’imprenditore Cozzupoli e di Giuseppe Rechichi (“vince lo stesso – perché c’è Cozzupoli che deve incassare delle somme, che praticamente è in uno stato di bisogno attualmente” mentre “dall’altro c’è Pino che sta partecipando a queste gare per la esternalizzazione”) e quindi proprio degli imprenditori che avrebbero avuto col tempo il controllo della partecipata.

La dichiarazione del procuratore capo Giovanni Bombardieri
 

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