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Venerdì, 19 Aprile 2024
Street art

"Per me è stato amore a primo muro": ecco l'intrigante Morgana dell'artista Fiorito

Ha realizzato il murales nella zona del Tempietto raffigurante il mito reggino

La sua voce è fresca e racconta la magia di dipingere sui muri. Sì, Roberta Fiorito, in arte Rob_arkt, la giovane street artist, non usa molto spray e bombolette ma rulli e colori e fa vivere i muri con i suoi dipinti. 

"Studio il luogo dove deve essere realizzato il murale, - spiega Roberta Fiorito - progetto  l’opera nel contesto dello spazio in cui vado a realizzarla. Questa volta, poi, il bando della Città metropolitana aveva come prerogativa la mitologia locale. Io amo la mitologia e per me non è stato facile scegliere a quale mito ispirarmi per rappresentare Reggio Calabria. Avevo tante idee, in base ai miti, e ho fatto, infatti, diverse bozze: sull'Oracolo di Delfi e la fondazione di Reggio Calabria da parte dei calcidesi, che fondarono la città là dove videro una vite avvinghiata ad un fico selvatico protesi in un soffocante abbraccio, e poi ancora il mito della Lupa. Ma la bozza sulla Fata Morgana è quella che mi ha convinto di più perché riuscivo già a immaginarla lungo il muro dove dovevo realizzarla. Era perfetta, ed infatti ho vinto il bando".  

Il muro è quello che costeggia la zona del Tempietto, zona che sarà tutta riqualificata, e la magia della Fata Morgana è già lì ad attendere. Gli occhi penetranti della Fata e l'illusione di poter toccare la Sicilia, l'anima di Morgana è lì e sembra voler dire "tu che vuoi?". Il mito ed il miraggio, si intrecciano e incantano l'osservatore.

"Ho lavorato per due giorni interi per realizzare quest'opera" - racconta Roberta Fiorito - "ed è stata una bella esperienza. Amo stare a dipingere grandi spazi, quando lavoro il mio cervello si isola, entro in una bolla e penso solo ai colori, ai pennelli e non mi accorgo, quasi, di quello che accade vicino a me".

Nel campo della street art ancora sono poche le donne che si esprimono con questa arte. Lei ha avuto difficoltà nell'inserirsi in questo campo?

"No, per me è stato naturale. È vero ancora le donne sono poche in questo settore, ma io non mi sono mai posta il problema dell'essere donna. Certo ho un carattere da "maschiaccio" e non mi faccio problemi a spostare una latta di dieci chili o a salire su impalcature. Quello che conta è poter esprimere se stessi e ogni artista deve trasmettere ciò che è. Per questo è anche difficile lavorare insieme, tra artisti, ognuno ha la propria personalità. È difficile, infatti, trovare artisti con la stessa sensibilità ed entrare in sintonia".

Quando ha iniziato a dipingere e a cimentarsi con la Street art?

"Ho iniziato da bambina, ho sempre amato disegnare, da quello che ricordo già quando frequentavo l'asilo mi divertivo a colorare, ho poi frequentato il liceo scientifico e poi mi sono iscritta all'università ad Ingegneria per poi approdare ad Architettura a Reggio Calabria. Io sono di Fuscaldo in provincia di Cosenza, ma Reggio ormai è la mia seconda cosa. Qui ho amici e ho anche trovato l'amore. Adesso però, con il mio ragazzo siamo andati a vivere insieme, da pochi mesi, a Macerata dove è stato trasferito per il suo lavoro. Io lavoro nel mio studio, con la compagnia dei miei sette gatti, due cani, un coniglio e due tartarughe. Sono un'artista, amante degli animali, e non ho problemi a spostarmi per lavoro. 

Tutto è iniziato per caso. Un mio amico mi chiese di fare un'esposizione di disegni, una mostra, e così ho iniziato. Adesso, grazie anche alla Street art ho anche capito che mi piace cimentarmi con tele di grandi dimensioni e infatti sto lavorando per realizzare, spero entro quest'anno, una prima collezione di tele e pannelli. Una mostra con un tema a filo conduttore e probabilmente la prima esposizione sarà a Fuscaldo e poi a Reggio, città a cui sono molto legata. 

Con la Street art, invece, ho iniziato nel 2016 partecipando a un bando dove sono arrivata seconda: nel Comune di Paola, a Cosenza, ho realizzato  “Il Pavone”, opera muraria di circa 50 mq.  Per la prima volta ho dovuto realizzare l'opera su un muro, ma è stato subito amore. Come dico io: amore a primo muro. Da allora non mi sono più fermata e adesso ho all'attivo ben nove vittorie di bandi nazionali e internazionali". 

Per la Città metropolitana ha realizzato anche un altro murale, a Palmi, sulle pareti della scuola Pietro Milone, che rappresenta il volto di una sirena, figura ricorrente nella cultura, nella mitologia e nelle leggende legate alle nostre coste e al territorio. 

Murale Comune di PalmiDipingere un murales vuol dire stare per strada molte ore, lei ha mai avuto problemi, è stata infastidita?

"Io inizio presto la mattina, soprattutto quando è estate, già alle sei sono in strada. Devo dire che solamente una volta mi è capitato di essere infastidita. Non mi ero accorta che nella zona dove stavo lavorando c'erano delle donne che si prostituivano e così una mattina presto, quando ancora stavo per iniziare, un signore si è fermato e mi ha chiesto di fare sesso a pagamento. Ovviamente ho spiegato che io ero un'artista ed ero lì per realizzare un murales. Il giorno seguente, però, sono andata "scortata" dal mio ragazzo. Generalmente, invece, la gente viene a guardare curiosa e c'è chi ti offre un caffè".

Lei è una giovane artista calabrese, trentaduenne, riesce a vivere della sua arte?

"Devo dire che per il momento sì. Vivo abbastanza serenamente anche grazie ai bandi che vinco e alle commissioni che ricevo. Partecipare ai bandi non è semplice, bisogna preparare non solo i bozzetti e le schede tecniche ma anche avere relazioni, curriculum vitae aggiornato e fotografie. Quando si è sotto scadenza, a volte, capita di lavorare per ore e non dormire la notte pur di arrivare in tempo a presentare la proposta. Poi è una soddisfazione vincere e poter realizzare l'opera, soprattutto per trasmettere un messaggio a chi guarda, per trasmettere ciò che sono e che voglio dire". 

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