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Il caso / Mammola

Hiske Maas torna a parlare del terzo Bronzo di Spatari e lancia un input a Locri

La presidente di Musaba vorrebbe proporlo come opera centrale della Città del Mare e ricorda il fallimento del dialogo con Reggio. Spirlì: "Le istituzioni si sveglino"

E' un progetto inedito di Nik Spatari, un'imponente scultura lignea dell'altezza di 12 metri che l'artista scomparso nel 2020 immaginava come un terzo Bronzo di Riace, ma incredibilmente non trova collocazione e risorse per essere realizzata. A ricordarlo in questi giorni è stata Hiske Maas, compagna di vita e di lavoro di Nik e oggi presidente della Fondazione Museo di Santa Barbara di Mammola, nata per portare avanti quel gioiello culturale rimasto come eredità del grande talento di Spatari e del suo sogno di farne un polo di aggregazione per artisti di tutto il mondo. 

Il terzo Bronzo fa parte di una coppia di statue gemelle che nell'ispirazione di Spatari avrebbero dovuto essere posizionate una sul lungomare di Reggio Calabria (precisamente in piazza Indipendenza) e l'altra nello stesso Musaba. A riaccendere l'attenzione su questa creazione, di cui esiste un progetto già esecutivo, è stata Hiske Maas intervenendo durante la presentazione ufficiale della Città del Mare, il grande waterfront unico tra Locri e Siderno a cui la Metrocity darà vita con i fondi del Pnrr, per un investimento a valere di quasi 10 milioni di euro. L'artista olandese ha espresso la volontà di trovare casa a quell'opera sul lungomare di Locri, ricordando come i contatti con Reggio (sede originaria del progetto), che risalgono al 2017, si siano interrotti senza mai più notizie. 

La storia del progetto della coppia di Guerrieri di Nik Spatari

Ma come era nata questa idea? Secondo quanto dichiarato da Hiske Maas, Nik era tra i nomi che Giuseppe Falcomatà avrebbe preso in considerazione per firmare un monumento identitario della città di Reggio - cosa non difficile da credere, vista la caratura del personaggio. Quel progetto poi sarebbe stato formalizzato anni dopo con l'attuale concorso "Tra devozione e mito", avviso pubblico del Comune oggi rivolto ad artisti di fama ed esperienza comprovata, ma le tematiche scelte sono diventate il patrono San Giorgio e il mito della Fata Morgana, e l'ultimo aggiornamento è che le otto proposte pervenute non sono state giudicate valide dalla commissione (di cui fa parte anche il soprintendente Sudano) e sarà quindi rilasciato un nuovo bando.

Maas parla di rapporti intercorsi nel 2017 per alcuni mesi tra il sindaco sospeso e Spatari, che però non si concretizzarono, fino alla morte del geniale scultore, e nonostante la presidente della Fondazione Musaba abbia tentato di riannodare i fili avendo a disposizione lo studio, i modelli e il progetto esecutivo che Nik aveva realizzato. "Non se n'è più fatto nulla, si sono interrotti tutti i contatti", ci dice. Lo conferma Nino Spirlì, che della Fondazione è stato vice da febbraio a ottobre 2022, quando fu costretto a rinunciare all'incarico per motivi familiari, ma che continua a sostenere la valorizzazione e conoscenza del Musaba e dell'opera del suo creatore. "Nik Spatari - spiega Spirlì - rappresenta questa terra e incarna l'identità della Calabria, chi meglio di lui può essere autore di un'opera identitaria? Ricordo benissimo il progetto del terzo bronzo - continua - e io stesso ne parlai con Giuseppe Falcomatà che era ancora molto interessato, quindi confermo, per averlo saputo da lui, che in passato c'era effettivamente stato questo dialogo. Nik si era dedicato a quell'opera con grande impegno e precisione, era un'anima libera ma la sua mente era ingegneristica, al Musaba esistono moltissimi modellini di Bronzi contemporanei, e la sua idea di due sculture una a Reggio e una a Mammola avrebbe creato un richiamo speculare evocativo".

Spirlì con Hiske Maas (foto Fb Musaba)

Spirlì: "E' un genio che rappresenta l'identità della Calabria, le istituzioni si sveglino"

Di quest'opera si potrebbe tornare a parlare con la seconda selezione del concorso "Tra devozione e mito", qualora Maas partecipasse all'avviso. Ma se il bando restasse quello attuale sarebbe fuori tema, poiché l’opera originale richiesta, da realizzare con tecniche e materiali innovativi, integrata con lo spazio pubblico e in grado rappresentare l’identità culturale del territorio, deve reinterpretare la leggenda di San Giorgio o il mito della Fata Morgana. Nik, però, non c'è più per potersi cimentare su un tema dei due che in particolare lo affascinava. "Al Musaba - dice infatti Spirlì - ci sono tele gigantesche su San Giorgio, Spatari era innamorato di questo cavaliere santo". 

L'interesse dirottato verso Locri non è casuale. La scultura tridimensionale e policroma di oltre 12 metri che l'artista aveva progettato rappresenta infatti un eroe della storica battaglia del Sagra, che per molti studiosi indica quello che oggi è il torrente Torbido situato nei pressi del monastero di Santa Barbara, combattuta nel V secolo avanti Cristo e in cui i guerrieri oriundi, alleati con i reggini e sostenuti da Sparta, sconfissero l'esercito crotoniate che voleva conquistare Locri per conto di Atene. 

Al momento si tratta solo di un input lanciato da Hiske Maas. Ed avrebbe molto senso posizionarla come attrattore nel nuovo waterfront Locri-Siderno della Città del Mare, dove ci saranno spazi per lo sport, l'aggregrazione e il verde oltre a un ponte di linea avveniristica, e che certamente potrebbe essere arricchito da un'opera fortemente legata alla storia e cultura del territorio ricordando gli antichi abitanti della vallata del Torbido. Alle antiche espressioni artistiche del territorio Nik Spatari dedicò anche un libro, "L'enigma delle arti asittite nella Calabria ultra-mediterranea (Iiriti Editore). 

Il sindaco di Locri Giuseppe Fontana, impegnato nell'ultima fase calda della campagna elettorale, non conosce nulla del progetto, ma contattato da noi afferma di non escludere un futuro incontro con la presidente di Musaba per saperne di più. Il nodo saranno ovviamente i mezzi finanziari per realizzare la grande statua: pare che all'epoca degli scambi con Falcomatà sarebbe stata reputata costosa (tra le opzioni di reperimento dei fondi c'erano anche i Patti per i Sud). Commenta Nino Spirlì: "Vorrei che le istituzioni del territorio, il Comune di Reggio e la Città Metropolitana si svegliassero un po' su Nik Spatari e capissero che la sua arte va celebrata e divulgata. L'assenza attorno a questo grande genio calabrese è folle. Sul progetto del terzo bronzo poco importa chi l'abbia proposto a chi, l'arte non può essere ridotta a un fatto burocratico e serve una disposizione d'animo mirata anche da parte delle istituzioni, che altrimenti su questo tema continuano a dimostrarsi ottuse". 

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