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Il riconoscimento / Bova

Al Museo Gerhard Rohlfs di Bova il Premio Antonino Scopelliti 2022

La giuria ha premiato il museo per il lavoro di valorizzazione delle lingue locali legate alle antiche tradizioni, volano di sviluppo per i territori. La soddisfazione del direttore Pasquale Faenza

Il Museo della Lingua greco-calabra Gerhard Rohlfs ha ricevuto, nei giorni scorsi, un riconoscimento decisamente importante: il Premio Antonino Scopelliti, 2022. Il piccolo museo istituito a Bova nel 2016, è stato insignito del premio, in occasione della IV edizione, promossa dalla figlia del giudice, Rosanna Scopelliti, ex deputata e assessore del comune di Reggio Calabria, nonché presidente della Fondazione Antonino Scopelliti, nata per ricordare la memoria dell'alto magistrato, ucciso in un attentato mafioso nel 1991.

La giuria ha ritenuto premiare il Museo Rohlfs per il lavoro di valorizzazione delle lingue locali legate alle antiche tradizioni, volano di sviluppo per i territori e fattore determinante per il potenziamento delle identità culturali. Il Museo bovese, così come afferma la lettera di motivazione del Premio Scopelliti, si è distinto in questi anni per l’efficacia della sua programmazione culturale, volta a tutelare e promuovere l’unicità linguistica del patrimonio orale greco-calabro, grazia alla quale ha raggiunto l’obbiettivo di intercettare un turismo ecologico, facendo così conoscere la cultura dell’Aspromonte greco.

"Un impegno, quello svolto dal Museo, portatore di messaggi etici, di valori sociali, di grande professionalità. Unire la promozione del patrimonio culturale grecanico alla tutela del suo paesaggio agrario - spiega il direttore Pasquale Faenza - è la mission del Museo Rohlfs, che in questi sei anni di attività, ha approntato un programma volto a sensibilizzare le comunità locali verso il recupero delle tradizioni identitarie attraverso la cultura dalla sostenibilità.

Dal 2016, il museo bovese, nato da un contributo finanziario del Parco Nazionale dell’Aspromonte, ha ampliato notevolmente il suo pubblico grazie all’arricchimento delle sue collezioni e all’implementazione dell’offerta dei servizi. Ha inoltre portato avanti una approfondita opera di ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale greco calabro in collaborazione con Soprintendenza Archeologia Belle Artie e Paesaggio per la città di Reggio Calabria e Vibo Valentia, il Dipartimento MIFT (Scienze Matematiche ed Informatiche Scienze Fisiche e Scienze della Terra) dell’Università di Messina, la delegazione FAI di Reggio Calabria e molte associazione locali impegnate nella salvaguardia della lingua grecanica, prima fra tutte l’Associazione Jalò tu Vua. In particolare con il dipartimento MiFT, il museo bovese sta portando avanti una ricerca diagnostica sui materiali più significati delle collezioni, oggetto di mirati articoli scientifici".

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E ancora "non meno importante è stata la recente collaborazione con Dipartimento di Studi Umanistici dell'Unical, che ha portato alla catalogazione di alcuni beni immateriali grecanici, oggi fruibili nel museo, tramite qr-code e sul sito internet della struttura museale bovese. Fondamentale è stato inoltre il riordino del materiale librario e archivistico del Fondo Franco Mosino, che attualmente costituisce la biblioteca del Museo Rohlfs, munita di una sala lettura, arricchita da una prestigiosa installazione d’arte contemporanea.

Tra i traguardi raggiunti è da segnalare la musealizzazione, nel 2018, del quartiere di Pirgoli, circoscritto spazio urbano del centro storico di Bova, abitato tra Quattro e Cinquecento da una piccola comunità ebraica. Questo interessante angolo del borgo, oggi noto come la Giudecca, è diventata meta turistica di un viaggio a Bova, grazie ad un interessante lavoro di valorizzazione e riqualificazione.

Bova giudecca 01-2

La Giudecca vanta infatti una pannellistica didattica, munita di un sistema qr code in lingua inglese e italiana grazie al quale è possibile effettuare una visita guidata con il proprio cellulare alla scoperta della storia degli insediamenti ebraici in Calabria. Un itinerario arricchito da una installazione d’arte contemporanea di Antonio Puija Veneziano incentrata sui simboli spirituali ebraici e sulla natura delle fonti storiche che hanno portato alla riscoperta della Giudecca di Bova.

Recente è anche la nascita di un parco letterario, antistante il Museo Rohlfs, chiamato il Giardino delle Parole – O Cipo ton Logo, che riunisce, in una originale istallazione, i principali versi della letteratura greco calabra, compresi in un arco cronologico che va dal XII secolo al Novecento. Piccoli ed importanti tasselli che dimostrano come la virtuosa gestione del Museo Rohlfs ha saputo generare sempre nuove occasioni di crescita". 

Il direttore del Museo Rohlfs, Pasquale Faenza, in occasione del premio ha ringraziato l’amministrazione comuale bovese e quanti hanno contribuito a fare del piccolo contenitore museale, una importante istituzione culturale per la valorizzazione e la tutela della minoranza storico-linguistica dei Greci di Calabria.

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