rotate-mobile
Il progetto

Stucchi normanni della chiesa di S. Maria di Terreti: nuovi studi al MArRC

Le attività del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria non si limitano solo all’esposizione di piccoli e grandi capolavori dell’antichità

Nuovi studi al Museo Archeologico Nazionale: è in corso un progetto di diagnostica e restauro di alcuni stucchi di età normanna provenienti dalla chiesa di S. Maria di Terreti.

Proseguono infatti le iniziative di studio, ricerca e conservazione nel laboratorio di restauro del MArRC, grazie anche alla collaborazione ormai consolidata con il dipartimento di biologia, ecologia e scienze della terra (Dibest) dell’Università della Calabria.

Il progetto, coordinato dal funzionario restauratore Barbara Fazzari, responsabile del laboratorio, e dal funzionario archeologo Daniela Costanzo, responsabile delle collezioni del Museo, vede la partecipazione dell’équipe del prof. Mauro Francesco La Russa, del dipartimento biologia, ecologia e scienze della terra dell’Università della Calabria, e della prof.ssa Anna Arcudi, docente a contratto presso lo stesso dipartimento.

Le attività si stanno svolgendo all’interno del Laboratorio di Restauro del Museo e proseguiranno fino al mese di giugno, nell’ambito di un cantiere didattico per il corso di laurea magistrale in conservazione e restauro dei beni culturali dell’Università della Calabria.

"Quando, tra la fine del 2015 e gli inizi del 2016, abbiamo redatto lo statuto del nuovo Museo Archeologico Nazionale – ha dichiarato il direttore Carmelo Malacrino – abbiamo inserito, tra gli obiettivi strategici, non solo la conservazione e la valorizzazione, ma anche la ricerca e lo studio delle collezioni, sia esposte che conservate nei depositi. Un impegno che, negli anni, abbiamo portato avanti anche grazie alla preziosa collaborazione con università e altre istituzioni di ricerca, italiane e straniere.

Questo progetto, che vede la partecipazione del dipartimento Dibest dell’Università della Calabria, sta offrendo
nuovi dati di particolare rilevanza. Ringrazio il prof. La Russa e la prof.ssa Arcudi, nonché le dott.sse Fazzari e Costanzo per il lavoro attento e specialistico che stanno portando avanti per l’ampliamento degli orizzonti della conoscenza su queste tematiche".

Il gruppo di ricerca vede la partecipazione ricercatori Silvestro Antonio Ruffolo e Michela Ricca, delle laureande Emilia Ricchio e Alessia Salerno, e degli studenti Francesca Mazzuca e Mattia Brian Rago. "A seguito di un’attenta e puntuale analisi dei reperti oggetto di studio e successivamente all’esecuzione di tasselli di pulitura, - ha commentato la dott.ssa Fazzari - si è ritenuto interessante approfondire aspetti relativi alle condizioni di conservazione e alla tecnica esecutiva per mezzo di indagini non invasive e micro-invasive. In particolare, si sta approfondendo la natura delle sostanze sovrammesse e dell’impasto con cui sono stati realizzati gli stucchi".

Il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle ore 9 alle 20, con ultimo ingresso alle 19.30. Il biglietto è sempre gratuito fino a 18 anni di età. L’ingresso al MArRC avviene sempre senza prenotazione ed è sempre consigliato l’uso della mascherina chirurgica.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stucchi normanni della chiesa di S. Maria di Terreti: nuovi studi al MArRC

ReggioToday è in caricamento