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Sabato, 20 Aprile 2024
L'evento

I crocieristi de Le Bougainville sono studiosi di archeologia, peccato per la fugace tappa reggina

Fermata a Reggio Calabria questa mattina per il mega yacht di lusso della Ponent. Il direttore di viaggio Matt Keedy ci dice che i visitatori, provenienti da università e musei americani, conoscono poco Reggio ma hanno scelto di fare varie tappe in Sicilia

I turisti americani che stamattina sono scesi dalla splendida nave da crociera Le Bougainville erano ex studenti universitari accomunati dagli stessi interessi culturali, ma nonostante fossero tutti esperti di archeologia conoscevano pochissimo dell'antica Rhegion e dei Bronzi di Riace.

"Tra poco ne sapremo molto di più, siamo venuti qui proprio per questo", commenta Matt Keedy, direttore di viaggio di Gohagan & Company di Chicago, organizzatore della crociera partita dagli States una settimana fa.

Incontriamo il gruppo, circa una sessantina di persone, mentre arriva da piazza Indipendenza e sta per entrare nel museo archeologico, la cui visita guidata è stata l'unico appuntamento in programma a Reggio Calabria, dove i crocieristi si sono fermati poche ore prima di tornare a bordo con destinazione Sicilia, presente con ben sei tappe all'interno del viaggio tematico sulle Antichità del Mediterraneo. Che in questo territorio, dai siti archeologici della stessa città dello Stretto alle aree dei parchi di Locri e Bova, di certo non mancano. Eppure i visitatori statunitensi non ne avevano mai sentito parlare.

Studiosi di storia e archeologia, conoscono la Sicilia ma non Reggio Calabria e i Bronzi di Riace

"I nostri viaggiatori - assicura Keedy - hanno tutti un'alta formazione e provengono da prestigiose università e musei, e anche se molti di loro sono in pensione ma non hanno mai abbandonato l'interesse per lo studio della storia".

Tra loro c'erano anche membri dell'Archaeological Institute of America, la più antica associazione al mondo di professionisti, ricercatori o studenti, e del National Trust for Historic Preservation, un'organizzazione senza scopo di lucro finanziata da privati che si occupa di conservare e valorizzare monumenti e aree storiche o naturali americane. "Hanno scelto questo itinerario - continua il responsabile - perché i loro studi sull'antica Roma e Grecia sono molto approfonditi e questa è una meravigliosa occasione per vedere i luoghi di cui si sono occupati e poter apprendere ulteriori elementi su questa materia". 

Dei 184 crocieristi a bordo del mega yacht Le Bougainville, partiti da vari stati americani, nessuno era mai stato a Reggio ma qualcuno aveva già visitato città italiane, principalmente Roma e Venezia. Che conoscano la storia lo si è capito dal modo in cui, in fila a gruppi davanti all'ingresso del museo, qualcuno di loro osservandone la facciata a naso in su commentava lo stile e la datazione di palazzo Piacentini, definendolo un esempio di architettura italiana del Novecento.

Il programma delle fermate della nave luxury non ha però fatto eccezioni per consentire qualche approfondimento (alcuni turisti erano attratti dai pannelli informativi esposti sulla parete del cantiere di piazza De Nava), e così dopo poche ore gli americani hanno lasciato la città per attraversare lo Stretto, diretti a Messina e soprattutto Giardini Naxos e Taormina, che (complice anche il successo della serie tv The White Lotus?) Mr. Keedy nomina entusiasta, con aspettative visibilmente estatiche: "Bellissima, non vediamo l'ora di vederla".

Sempre in Sicilia, piatto forte della crociera mediterranea che ha toccato anche Malta e le coste tunisine, gli studiosi hanno visitato Porto Empedocle, Agrigento, Trapani, Palermo e proseguiranno verso Siracusa. 

I crocieristi del mega yacht extralusso Le Bougainville al MArRC: le foto

Stavolta niente stand, ma Le Bougainville tornerà nel 2024 e si fermerà di notte

La fugacità della tappa reggina ha fatto un pò rilassare l'ospitalità, che in occasione dell'approdo della Silver Dawn era stata molto più curata. Disponibile al porto l'infopoint gestito da Comune e Touring Club e il bus scoperto turistico Atam che purtroppo in questa occasione è rimasto fermo, e presenti gli studenti dell'Ite Piria per le attività di accoglienza, stavolta sono però mancati gli stand di prodotti tipici negli spazi del mercato ittico. Probabilmente gli esercenti avranno pensato che per un periodo così breve e con i turisti costretti a rispettare una tabella di marcia velocissima non valeva la pena investire queste energie. Nella logica non fa una piega, ma a mancare è ancora la visione d'insieme del modo in cui mettere a frutto questa particolarissima occasione turistica che per Reggio è una novità in fase di rodaggio. E richiede pure qualche sforzo a fondo perduto.

La lussuosa nave francese della compagnia Ponent, il cui nome ricorda l'esploratore parigino che nel Settecento scoprì il fiore omonimo, ha un equipaggio di circa un centinaio di persone ed è famosa per il salottino posizionato due metri e mezzo sotto il livello del mare battezzata "blue eye" perché, come in un grande acquario, consente di vedere i fondali e percepire i suoni della vita marina nel raggio di cinque chilometri. 

Un gioiello del trasporto di extralusso che tornerà a Reggio ben quattro volte nel 2024 e in quell'occasione si fermerà anche di notte, consentendo ai turisti di scoprire le tante anime della città. Ovviamente se le troveranno. Nel frattempo è il caso di fare qualcosa per rimediare a questo paradosso di una città antichissima eppure sconosciuta persino da una comitiva di esperti di storia e archeologia, sconfitta dalla concorrenza di Messina e delle sue perle turistiche internazionali. Qui la chiamata è soprattutto per la Regione e la sua campagna per il cinquantesimo dei Bronzi di Riace, che per l'ennesima volta si conferma inefficace. Una piccola soddisfazione è che nel primo programma del viaggio c'era Pompei, poi sostituita da Reggio ma solo per cambiare itinerario e inserire Taormina. 

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