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Cronaca

Le mafie e il consenso sociale: "Ma se noi creiamo economia locale la gente ci ama”

Lo spaccato emerge dalle carte dell'inchiesta "Petrolmafie spa" e dalle intercettazioni ambientali e telefoniche effettuate dagli investigatori

"Ma se noi creiamo economia locale la gente ci ama”. Il consenso sociale è ciò che le organizzazioni criminali, da sempre, cercano per ammantarsi da benefattrici del territorio e, indisturbate, continuare a gestire i propri lucrosi affari. Questa intercettazione, finita nelle carte dell’inchiesta “Petrolmafie Spa”, curata in Calabria dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, che ha registrato interessanti sviluppi investigativi anche presso gli uffici di procura di Reggio Calabria, coordinati da Giovanni Bombardieri, mette in risalto le strategie usate dai boss e dai loro “colletti bianchi” per non vedere scemato il proprio potere signorile sui territorio di competenza.

In questo caso a parlare, intercettato dalla cimici piazzate dalla Guardia di finanza e dal Ros dei Carabinieri, è uno dei soggetti sottoposto a fermo nell’ambito del blitz che ha chiuso l’inchiesta “Petrolmafie Spa”, che i magistrati non esitano a definire “espressione imprenditoriale dei Mancuso”.

E’ lui che tiene i contatti con gli emissari delle cosche reggine interessate al redditizio business dei carburanti. E’ lui che si muove agile fra la Calabria e la Sicilia per fare crescere la presenza del gruppo nel settore della vendita di idrocarburi che è finito sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori.

E’ lui che parlando con un altra persone indagata nell’inchiesta “Petrolmafie Spa”, senza sapere di essere intercettato dai magistrati della Dda di Catanzaro, chiarisce al proprio interlocutore quale fosse “una delle condizioni necessarie affinché il progetto venisse apprezzato sul territorio di Vibo Marina”, e vale a dire - spiegano ancora i magistrati nelle carte dell’inchiesta - “che potesse dare lavoro e ricchezza...., così da avere l’appoggio della popolazione”. Condizione che potrebbe essere traslata senza intoppi su tutto il territorio regionale. E che, alla luce della pressante crisi economica che affligge la Calabria, si interseca con l’allarme lanciato da più parti sul rischio che l’economia possa essere totalmente infiltrata dal capitale mafioso.

"Ma se noi creiamo economia locale la gente ci ama - si legge nelle carte dell'inchiesta - ... e quindi una volta che ci ama ...quando uno ti ama che fa...si mette il miglior profumo...ed esce profumo...e siamo apposto”.

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