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Cronaca Gioia Tauro

Inchiesta "Waterfront", indagato il leghista Furgiuele: "Sono tranquillo. Sentirò Salvini"

Il deputato calabrese risulta sotto indagine per turbativa d'asta in concorso in qualità di rappresentante legale, carica lasciata dopo l'elezione, della società “Terina Costruzioni”

“Chiarirò la mia posizione, sono tranquillissimo, chiarirò tutto, ho piena fiducia nella magistratura". Lo ha detto all'AdnKronos, Domenico Furgiuele, deputato leghista calabrese, finito sotto indagine nell'inchiesta della Dda di Reggio Calabria sugli appalti pilotati nella regione, con l'ipotesi di reato di turbativa d'asta in concorso in qualità di rappresentante legale della società “Terina Costruzioni”. 

“Non è una cosa - ha sottolineato - che riguarda la mia attività politica, ma, come riporta la stampa, come amministratore di una società, avrei partecipato a due gare d'appalto incriminate, sulle 22 finite nell'inchiesta, non vincendone neanche una”. “Reazioni nel mio partito? Stasera chiamerò i vertici, sentirò Salvini", ha risposto  Furgiuele.

Il deputato calabrese della Lega Domenico Furgiuele, sotto indagine per turbativa d'asta in concorso non per la sua attività politica ma in qualità di rappresentante legale della società “Terina Costruzioni” (carica abbandonata pochi mesi dopo essere eletto in parlamento). Secondo la Dda di Reggio Calabria, che ha condotto l'operazione “Waterfront” arrestando 63 persone e sequestrando beni per 103 milioni, la società di cui Furgiuele era amministratore avrebbe partecipato a due delle 22 gare d'appalto incriminate, trovandone riferimento sul computer di Giorgio Morabito, ritenuto uno dei vertici del sodalizio criminale che avrebbe tentato di favorire la cosca Piromalli di Gioia Tauro. La società di cui il deputato leghista era rappresentante legale non si sarebbe aggiudicata nessuna delle due gare.

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