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Questo è quanto emerge dall'inchiesta "Planning": due anni di indagini curate da Dia e guardia di finanza che hanno portato a dodici arresti

L'operazione "Planning" è la summa di due anni di indagini portate a compimento dalla Dia e dalla guardia di finanza di Reggio Calabria. Durante il blitz, scattato all'alba di oggi, è stata notificata un’ordinanza di misura cautelare personale emessa dal Gip di Reggio Calabria nei confronti di 12 persone (8 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno, associazione per delinquere, impiego di denaro di provenienza illecita, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, tutti aggravati dalle modalità mafiose.

Per gli investigatori sarebbero stati acquisiti elementi integranti l’esistenza di un’associazione a delinquere nel cui ambito imprenditori attivi nel settore edile e della grande distribuzione alimentare – taluni dei quali già coinvolti in indagini penali o destinatari di misure di prevenzione – avrebbero stretto una pluralità di accordi con famiglie di ‘ndrangheta, agevolando l’infiltrazione della consorteria in quei settori attraverso la compartecipazione occulta di loro esponenti alle iniziative economiche, gestite ed organizzate per il tramite di imprese fittiziamente intestate a terzi, ovvero mediante l’affidamento di numerosi servizi e forniture a imprenditori espressione dell’associazione criminale.

Le indagini, durate 2 anni, hanno avuto ad oggetto illeciti commessi dal 2011 al 2021 e sono state integrate e riscontrate da quelle che gli inquirenti ritengono essere plurime e convergenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia, formatesi autonomamente e in tempi diversi. Peraltro, le investigazioni avrebbero consentito di svelare ulteriori ipotesi di impiego di denaro o beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio che coinvolgono la provincia di Pescara, ove taluni indagati avrebbero sostenuto, con proventi derivanti dall’attività criminale, un investimento finalizzato all’avviamento e alla gestione di due supermercati.

Nello specifico, gli imprenditori reggini coinvolti nell’iniziativa economica sviluppata in tale area sarebbero accumunati dai rapporti di solidarietà criminale con la cosca De Stefano, sebbene questo non sarebbe l’unico tratto collusivo con la ‘ndrangheta reggina, atteso come la gran parte di loro vanterebbe anche ulteriori rapporti di solidarietà criminale con altre cosche.

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