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Cronaca

‘Ndrangheta, blitz contro la cosca Libri: 17 arresti, sequestrate imprese e società

E' scattata alle prime luci dell'alba l'operazione "Libro Nero" della polizia. L'inchiesta della Dda avrebbe ricostruito gli assetti e le dinamiche della cosca sul territorio

Blitz della polizia di stato contro la  potente cosca Libri di Reggio Calabria. Diciassette persone sono finite in manette, dodici in carcere e cinque ai domiciliari, nell'ambito dell'operazione "Libro Nero" della polizia, scattata questa mattina  e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

Tutti sono ritenuti responsabili di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti, porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo, con l’aggravate dell’agevolazione mafiosa, tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.  Gli investigatori della squadra mobile della Questura e del Servizio centrale operativo di Roma,  coadiuvati dagli operatori del Reparto prevenzione crimine, stanno eseguendo anche  numerose perquisizioni e sequestri di imprese e società. 

Il controllo sul territorio

L’inchiesta della Dda di Reggio Calabria, a cui è stato dato il nome  di “Libro Nero”si è sviluppata grazie a un’articolata indagine condotta dalla squadra mobile del capoluogo   reggino, con il supporto dello Sco che avrebbe consentito di ricostruire gli assetti e le  dinamiche operative della cosca Libri, che controlla i quartieri Cannavò,  Condera, Reggio Campi, Modena, Ciccarello, San Giorgio e le frazioni di Gallina, Mosorrofa, Vinco e Pavigliana. Gli investigatori della polizia stanno mettendo i sigilli a numerose società riconducibili agli appartenenti alla  cosca, operanti nel settore edilizio, immobiliare e della ristorazione, il cui valore  complessivo, nell’ordine di diversi milioni di euro.

Gli interessi economici e politici dei Libri

L’inchiesta  ha consentito inoltre  di fare luce anche sugli interessi economici e politici della cosca, svelando come affermati imprenditori e politici locali e regionali fossero asserviti totalmente alle volontà della consorteria criminale in qualità di soggetti intranei o concorrenti esterni. E' stato accertato come la cosca abbia favorito, nel corso del tempo, alcuni imprenditori che potevano sembrare avulsi da qualsiasi contesto mafioso, ma al quale in realtà partecipavano pienamente. Queste persone, rispondendo alle logiche ed alle strategie di sviluppo imprenditoriale pianificate dai vertici della cosca e godendo degli occulti finanziamenti e delle protezioni derivanti dalla stessa, hanno assunto posizioni di assoluto rilievo nei loro ambiti operativi, godendo da un lato della protezione della ‘ndrangheta, al fine di avviare e far crescere in modo esponenziale le proprie attività imprenditoriali, e finanziandola dall’altro.

I nomi degli arrestati

1. Antonino Caridi, 59 anni, già detenuto - genero del defunto Domenico Libri, detto don Mico, storico patriarca dell’omonima cosca di ‘ndrangheta (indagato per associazione mafiosa e destinatario della misura cautelare della custodia in carcere);
2. Stefano Sartiano, 61 anni, già detenuto, esponente di vertice della cosca Libri (indagato per i delitti di estorsione e turbata libertà degli incanti, aggravati perché commessi da persona facente parte della cosca di ‘ndrangheta Libri, destinatario della misura cautelare della custodia in carcere);
3. Giuseppe Libri, 61 anni, figlio del defunto Domenico Libri, detto don Mico, (indagato per associazione mafiosa e destinatario della misura cautelare della custodia in carcere);
4. Rosa Libri, 58 anni, figlia del defunto Domenico Libri detto don Mico, (indagata per associazione mafiosa e destinataria della misura cautelare  della custodia in carcere);
5. Saverio Pellicanò, 58 anni (indagato per  associazione mafiosa e destinatario della misura cautelare della custodia in carcere);
6. Gianpaolo Sarica, 43 anni, reggente del quartiere SanGiorgio Extra (indagato per associazione mafiosa, estorsione in concorso e porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo, con l’aggravante, per questi ultimi due delitti, dell’essere stati commessi avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. e per agevolare la cosca di ‘ndrangheta LIBRI, destinatario della misura cautelare della  custodia in carcere);
7.  Antonio Zindato, 32 anni (indagato per associazione mafiosa, estorsione in concorso e porto illegale in luogo pubblico di arma comune da  sparo, con l’aggravante, per questi ultimi due delitti, dell’essere stati commessi avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. e per agevolare la cosca di ‘ndrangheta Libri,   destinatario della misura cautelare della custodia in carcere);
8. Giuseppe Serranò, nato a Melito Porto Salvo, 45 anni,(indagato per associazione mafiosa e destinatario della misura cautelare della custodia in carcere);
9. Giuseppe La Porta, 38 anni, piccolo imprenditore  nel settore degli infissi in alluminio (indagato per associazione mafiosa e destinatario della  misura cautelare della custodia in carcere);
10. Demetrio Berna, 46 anni, imprenditore del  settore edilizio, immobiliare e della ristorazione, già consigliere al Comune di Reggio Calabria nel 2002 e 2007,oltre che assessore al bilancio tra il 2011 ed il 2012 (indagato per associazione mafiosa e destinatario della misura cautelare della custodia in carcere);
11. Francesco Berna, 47 anni, imprenditore del settore edilizio, immobiliare e della ristorazione, nonché presidente, per la Calabria, dell’ Associazione Nazionale Costruttori Edili - (indagato per associazione mafiosa e destinatariodella misura cautelare della custodia in carcere);
12. Alessandro Nicolò, 58 anni, consigliere regionale in forza al partito Fratelli d’Italia, eletto in occasione delle consultazioni regionali del 2014 in quota Forza Italia, nonché capogruppo in Consiglio regionale del partito Fratelli  D’Italia (indagato per associazione mafiosa e destinatario della misura cautelare della custodia  in carcere);
13. Giuseppe Putortì, 52 anni, avvocato  penalista (indagato per concorso esterno in associazione mafiosa e destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari);
14. Giuseppe Demetrio Tortorella, 66 anni, medico  odontoiatra, assessore all’Urbanistica negli anni ’90 al comune di Reggio Calabria (indagato per associazione mafiosa, estorsione e turbata libertà degli incanti, con l’aggravante - per questi ultimi due delitti - di aver commesso il fatto da parte di soggetto appartenente alla cosca di ‘ndrangheta Libri, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari);
15. Sebastiano Romeo, nato a Padova, 44 anni, consigliere regionale, nonché capogruppo in Consiglio regionale del Partito Democratico (indagato per tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio in concorso e destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari);
16. Francesco Romeo, nato a Montebello Ionico, di 53 anni, maresciallo della guardia di finanza (indagato per tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio in concorso e destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari);
17. Concetto Laganà, di 52 anni, segretario del Partito Democratico di Melito di Porto Salvo (indagato per tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio in concorso e destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari).

Su disposizione della Direzione distrettuale antimafia, la squadra mobile ha notificato un avviso di garanzia a Demetrio Naccari Carlizzi, nato a Roma il 3 aprile 1967, avvocato ed esponente locale del Partito Democratico, per concorso esterno in associazione mafiosa. Pur ritenendo sussistente a suo carico la gravità indiziaria in ordine al suddetto delitto, il Gip non ha ravvisato l'esigenza per disporre una misura cautelare

I beni sequestrati

La squadra mobile, con l’ausilio della Divisione polizia anticrimine della Questura ha proceduto al sequestro preventivo delle seguenti imprese e società, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Dda:

1. Impresa individuale Innova Impianti di Giuseppe Serranò, con sede a Reggio Calabria, si occupa di lavori generali di costruzioni di edifici, installazione ampliamento, trasformazione e manutenzione di impianti idrico sanitari, riscaldamento, gas ed antincendio ed altro;
2. Berna Immobiliare S.r.l., con sede a Reggio Calabria, settore della costruzione di edifici residenziali e non residenziali;
3. Reghion Dream S.r.l. con sede a Reggio Calabria, si occupa di elaborazione elettronica dei dati contabili, riconducibile all’indagato Francesco Berna;
4. Berna Costruzioni Società a responsabilità limitata, con sede a Reggio Calabria, costruzione di edifici residenziali e non residenziali;
5. Management 2000 di Demetrio Berna, con sede a Reggio Calabria, attività di intermediazione immobiliare;
6. Berna Immobiliare Agency società a responsabilità limitata semplificata con sede a Reggio Calabria, settore dell’intermediazione immobiliare;
7. Costruzioni Generali S.r.l., con sede a Reggio Calabria, costruzione di edifici e di ingegneria civile;
8. Mia S.r.l. con sede a Reggio Calabria, in via Tommaso Campanella n. 54,  gestione del Ristorante Pizzeria Miamammamia; 
9. 50% delle quote societarie della B&S S.r.l. con sede a Reggio,  lavori di costruzione di edifici e di ingegneria civile;
10. Bioarch S.r.l. con sede a Reggio Calabria, consulenza, progettazione e studi di fattibilità in campo ingegneristico;
11. Bioedicom S.r.l. con sede a Reggio Calabria, in via Crocefisso n.15, attività di concessionaria pubblicitaria;
12. Serramenti ed infissi alluminio di La Porta Consolato Antonio, con sede a Reggio Calabria, produzione e installazione di infissi in alluminio.
13. Impresa edile Sartiano Fortunato con sede a Reggio Calabria;
14. Impresa denominata “Serranò’ Sas di  Caterina Tiziana Serranò &C.”, con sede a Reggio Calabria, gestione della stazione di servizio per la distribuzione di carburanti per autotrazione e prodotti annessi per conto della Società Anonima Petroli Italiana;
15. Impresa individuale “Serranò Caterina Tiziana”, con sede a Reggio Calabria, gestione del Bar presso la stazione di servizio.

Il valore complessivo dei beni in sequestro, nell’ordine di diversi di milioni di euro.

Il connubio politico-imprenditoriale-mafioso

La cosca Libri, oltre ad essere perfettamente in grado di interferire nelle dinamiche economico imprenditoriali locali, è stata allo stesso tempo capace di infiltrarsi in quelle politico elettorali del territorio cittadino, gestendo un consistente bacino di voti e convogliandoli a favore di soggetti compiacenti, senza esclusione di schieramenti politici, nell’ambito di un rapporto basato sul do ut des, destinato a favorire non solo la singola consorteria, ma il sistema ‘ndranghetistico nel suo complesso. 
I Libri hanno saputo elaborare raffinate strategie finalizzate a consentire l'elezione di persone che potessero agire quali loro preposti negli organismi istituzionali.  L’ascesa politica fino al Consiglio Regionale di un soggetto politico reggino è stata costantemente supportata, fin dagli inizi, dalla cosca. L’attività di indagine ha fornito importanti elementi sulla centralità del ruolo esercitato dalla cosca in occasione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale del novembre 2014. In quella tornata elettorale, la consorteria ha convogliato parte del proprio bacino di preferenze elettorali, in cambio di favori, verso un politico di Reggio Calabria, poi eletto al Consiglio della Regione.

I dettagli della retata

In manette elementi di vertice della cosca, due imprenditori, un politico, un avvocato e un medico. 

Determinanti le intercettazioni

I poliziotti della squadra mobile hanno arrestato alcuni elementi di vertice della cosca, due noti imprenditori del settore edilizio, immobiliare e della ristorazione; un politico regionale, un avvocato penalista e un medico dentista, con l’accusa, a vario titolo, di far parte della cosca o di averla favorita nei processi di sviluppo del potere criminale. Le indagini, condotte dagli investigatori della polizia, con il supporto delle intercettazioni e delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, grazie alle quali è stato possibile portare alla luce il pericoloso ed articolato intreccio politico-imprenditoriale-mafioso che ha determinato il graduale potenziamento della cosca Libri.

Le foto degli arrestati all'uscita dalla questura

Svelato tentativo di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio

Sono stati arrestati nel corso dell’operazione della polizia e posti ai domiciliari anche un consigliere regionale, un politico locale e un appartenente alle forze dell’ordine, con l’accusa di concorso in tentata corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Il patto  prevedeva che il politico regionale avrebbe dovuto ricevere, in cambio di favori, informazioni riservate su processi in corso, dall’appartenente alle forze dell’ordine, attraverso la mediazione del politico locale.

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