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Cronaca Siderno

Confisca di beni alla famiglia Crupi ritenuta vicina ai Commisso

Notificata la misura di prevenzione per un valore di 30 milioni di euro, oggetto della confisca sono: 13 società; 36 terreni agricoli; 22 abitazioni; 7 esercizi commerciali; 21 magazzini; 2 alberghi fra cui la Anghiari residence; un centro sportivo; 33 veicoli e 26 conti correnti bancari

E' stata eseguita nella giornata di oggi la misura di prevenzione partimoniale della confisca di primo grado dei beni riconducibili alla famiglia Crupi. Il provvedimento ha riguardato i territori di Latina, Aprilia, Roma, Reggio calabria, Siderno, Città di Castello, Torino, San Sepolcro, Anghiari, Capua, Vitulazio e Nocera inferiore e ha impegnato i carabinieri del comando provinciale di Latina in collaborazione con i comandi territorialmente competenti su delega del Tribunale di Latina – Sezione Misure di Prevenzione.

I beni sono riconducibili in particolare a Vincenzo Crupi, classe 1963, residente in Olanda e attualmente detenuto a L'Aquila, esponente apicale della cosca Commisso di Siderno; Rocco Crupi, residente in Olanda ma domiciliato a Latina. La misura di prevenzione patrimoniale si basa fondamentalmente sul riconoscimento della pericolosità sociale dei due soggetti e sulle indagini della Procura Distrettuale Antimafia.

I due esponenti della famiglia Crupi all’atto della presentazione della richiesta non erano gravati da precedenti penali, successivamente, le indagini condotte dalle Procure Distrettuali Antimafia di  Roma e Reggio Calabria in collaborazione con le autorità giudiziarie olandesi, ricostruirono l’operatività dì un gruppo di soggetti operante nella zona di Latina e facente capo alla famiglia Crupi, originaria di Siderno, che operava nel capoluogo attraverso la società “Krupy s.r.l.”. Le indagini si concentrarono sui fratelli Crupi e consentirono di dimostrarne il pieno inserimento nella cosca di ’ndrangheta Commisso di Siderno.

L’esecuzione della misura ha riguardato i beni per un valore complessivo di  30 milioni di euro. Oggetto della confisca sono: 13 società operanti nel settore florovivaistico; 36 terreni agricoli adibiti a vigneti per la produzione di vino che doveva essere venduto in Canada; 22 abitazioni; 7 esercizi commerciali; 21 magazzini; 2 alberghi fra cui la Anghiari residence; un centro sportivo; 33 veicoli; 26 conti correnti bancari

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