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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'operazione

Ndrangheta, la Dia sequestra due società a imprenditore vicino ai clan

Gli uomini del direttore Maurizio Vallone hanno dato esecuzione a Genova ad un provvedimento emessa dal tribunale di Reggio Calabria, sotto chiave beni per oltre100 mila euro

La Direzione investigativa antimafia, guidata dal direttore Maurizio Vallone, su disposizione del tribunale di Reggio Calabria, ha eseguito un nuovo provvedimento di sequestro di due società, con sede a Genova, nella disponibilità di un noto imprenditore calabrese.

Quest’ultimo fu arrestato nel luglio del 2016 nell’ambito di una importante operazione antimafia a conclusione delle indagini coordinate dalla procura di Reggio Calabria – Direzione distrettuale antimafia – in quanto «gravemente indiziato del reato di associazione di tipo mafioso, quale partecipe di una notissima cosca ‘ndranghetista delocalizzata nel territorio ligure», il clan Raso-Gullace-Albanese. Il tribunale di Palmi, il 18 luglio 2020 – al termine del processo “Alchemia” – ha assolto l’uomo da tale imputazione «per non aver commesso il fatto». 

Il tribunale di Reggio Calabria, tuttavia, su proposta della procura locale e a seguito delle indagini patrimoniali condotte dalla Direzione investigativa antimafia ha comunque emesso il provvedimento di sequestro ritenendo il soggetto "caratterizzato da una pericolosità sociale qualificata".

Il sequestro effettuato nel novembre scorso aveva riguardato 4 società operanti nel settore edile e immobiliare, 21 fabbricati, 13 terreni a Genova e provincia, Cittanova, Bardi (Parma) e Bardineto (Savona), più conti correnti e posizioni finanziarie per un valore stimato di oltre 2 milioni di euro: il nuovo provvedimento interessa l’intero capitale sociale e il patrimonio di altre 2 aziende, una attiva nella gestione di partecipazioni societarie e l’altra nella somministrazione di bevande e alimenti del valore di oltre 100mila euro.

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