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Sabato, 30 Marzo 2024
Le intercettazioni / Platì

La rabbia dei Barbaro per la droga non pagata: "Mi metto in macchina vado a casa lo tiro fuori...e lo gonfio di botte questa volta"

Nelle intercettazioni dell'inchiesta della guardia di finanza di Pavia i retroscena del traffico di stupefacenti avviato con un gruppo criminale operante in Piemonte

“Se non porta le cose gliel'ho detto che gli meno...! gliel'ho detto...non gli meno qua... mi metto in macchina vado a casa lo tiro fuori...e lo gonfio di botte questa volta!!”. I soldi e la droga, gli impegni presi e non rispettati e le parole di Rocco Barbaro, una delle figure centrali dell’operazione chiusa dalla guardia di finanza di Pavia all’alba di oggi che ha portato alla notifica di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tredici persone, che non mentono sulle tecniche usate dall’organizzazione criminale, con solide basi a Piatì, nella gestione del lucroso mercato delle sostanze stupefacenti nella lontana Lombardia.

Il debito degli acquirenti cresceva sempre di più e per Rocco Barbaro e il padre Antonio non c’era più tempo da perdere, si rendeva necessario un intervento - “un discorso” - che per gli investigatori delle fiamme gialle sarebbe stato “finalizzato a chiarire e ridisegnare i termini dei precedenti accordi”.

Nei messaggi intercettati, le forze dell’ordine sono convinte di poter ricostruire l’incrinarsi dei rapporti fra il gruppo ruotante attorno alle figure di Rocco Barbaro e del padre Antonio e quello criminale operante a Volpiano che dagli stessi si riforniva. “Mi fate na cortesia se mi rintracciate quel cornuto ke se oggi nn viene vengo io la assolutamente; “Xche ho problemi seri” e “Ditegli ke se nn kiude lo scasso e basta e poi li regalo”.

La droga per le piazze di spaccio del Nord Italia, infine, partiva spesso dalla Calabria, in particolare da Platì, dove i Barbaro - secondo la ricostruzione degli investigatori della guardia di finanza - acquistavano la merce con pagamenti in contanti direttamente ai fornitori: “gli ho messo 1000 euro...e glieli ho messi a 500 euro...ho messo 3 pezzi da 500 e mi sono preso 400 euro. Ma va...che si accorge...quelli come li passano li contano.. (imita con la bocca la macchinetta conta soldi) li imballano a 10 a 10 e vai...poi quando mandano 30 mazzi .. 40 mazzi di 10.000 euro...sanno in quale mazzo è..! nel mio...in quello di un altro…”.

Ecco, infine, i prevvedimenti emessi dal gip Raffaella Mascarino

Custodia in carcere

In carcere

Antonio Barbaro, Platì 1969;
Rocco Barbaro, Locri 1992;
Andrea Barbieri, Pavia 1976;
Francesco Antonio Cannata, Pizzo 1959;
Michele Cannata, Vibo Valentia 1981;
Mauro De Benedetto, Francoforte 1971;
Antonio Santo Perre, Locri 1989;
Domenico Sergi, Platì 1972.

Arresti domiciliari

Gianluca Infede, Torino 1972;
Domenico Rotella, Tiriolo 1965;
Ferdinando Matteo Sanfilippo, Milano 1971;
Franco Violi, Volpiano 1967;
Giuseppe Violi, Reggio Calabria 1992.

Obbligo di dimora

Domenico Mario Paladino, Albidona 1974.

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria

Maria Loreta Molluso, Locri 1998;
Luca De Giorgio, Rho 1983;
Pasquale De Giorgio, Oppido Mamertina 1958.

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