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Cronaca

"Io sono libero": l'ex governatore Giuseppe Scopelliti si racconta in un libro

Nelle pagine del libro intervista l'affondo sulla criminalità organizzata: "Le organizzazioni criminali e, più in particolare, la 'ndrangheta, sono la negazione della civiltà, della cultura, dell'umanità"

scopelliti libro-2"Le organizzazioni criminali e, più in particolare, la 'ndrangheta, sono la negazione della civiltà, della cultura, dell'umanità; tradiscono il patto sociale, alterano le leggi dell'economia e del mercato, generano morte e distruzione. Al di là di questi aberranti effetti, a tutti noti, ho sempre creduto che la 'ndrangheta sia il principale fattore di limitazione dello sviluppo e del progresso del nostro territorio". Parla così della 'ndrangheta l'ex presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, in un passaggio del suo nuovo libro 'Io sono libero' di Luigi Pellegrini Editore (nella foto).

"Le suggestioni - scrive l'ex governatore della Calabria - e le forti emozioni vissute al tempo del Fronte della Gioventù hanno contribuito alla formazione di un saldo sistema di valori, che avrebbe edificato tutto il mio operato. Da questo punto di vista, nei diversi ruoli di Governo che ho ricoperto, da amministratore o dirigente di partito, ho sempre voluto dare segnali forti ed inequivocabili. Ho presenziato personalmente, con Prefetti, Questori, Magistrati e Forze di Polizia, a decine di iniziative sulla legalità, promosse dalla mia Amministrazione Comunale, organizzate nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di sensibilizzare gli studenti".

"Da sindaco - si legge ancora - mi sono fortemente battuto per l'adozione di un provvedimento che, mai prima di allora, Reggio Calabria aveva conosciuto: l'assegnazione alla collettività dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Infatti, nonostante lo Stato fosse riuscito a privare i mafiosi dei patrimoni illegalmente accumulati, l'azione restava spesso incompiuta a causa delle difficoltà o, meglio, delle reticenze che gli Amministratori mostravano all'atto della firma del 48 provvedimento di assegnazione. Firmai io, da sindaco - precisa Scopelliti - lo sgombero e l'attribuzione degli immobili occupati dai familiari delle principali cosche di 'ndrangheta del territorio di Reggio. Nessun altro prima di me l'aveva fatto. Posso certamente affermare che questi provvedimenti si sarebbero potuti adottare molto tempo prima, ma, evidentemente, la reticenza dei precedenti amministratori lo aveva impedito".

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