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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

'Ndrangheta, "regia occulta" per gestire attività sequestrate: imprenditore in manette

Operazione "Gattopardo" dei carabinieri. Arrestato Carmelo Giuseppe Cartisano, nipote dello storico boss Domenico Consolato Chirico e uomo "strettamente legato a Paolo Romeo". Sequestro preventivo per un valore di diverse centinaia di migliaia di euro

Una “regia occulta” gli avrebbe consentito di gestire e mantenere, secondo gli inquirenti, "il controllo di attività commerciali, sequestrate in precedenti vicende penali". Con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso e trasferimento fraudolento di beni, questa mattina, nell'ambito dell'operazione "Gattopardo" è stato arrestato dai carabinieri, Carmelo Giuseppe Cartisano, 47 anni, imprenditore, esponente di assoluto rilievo della ‘ndrangheta e nipote dello storico boss Domenico Consolato Chirico, assassinato nel 2010. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale, ufficio del gip, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

Le attività commerciali sequestrate:

Nel corso dell’operazione, i militari hanno eseguito il sequestro preventivo di tre imprese: l'associazione sportiva dilettantistica Marilyn Club, ristorante ubicato a Santa Trada di Villa San Giovanni, il ristorante pizzeria Naos di Petre Olimpia Mihaela, sul lungomare di Gallico e un'impresa edile, sempre a Gallico, gestita da Zlatan Costel.

L'indagine

L’attività di indagine, coordinata dal sostituto procuratore distrettuale Stefano Musolino, è scattata,spiegano dal comando provinciale "da un approfondimento investigativo sugli interessi economici ed imprenditoriali dell’uomo, già coinvolto nel procedimento "Reghion", (parzialmente confluito in "Gotha"), in quanto ritenuto uno degli imprenditori gallicesi più  legati a Paolo Romeo".

Le immagini dell'imprenditore

Secondo gli inquirenti l’indagato "aveva mantenuto di fatto il controllo di attività commerciali già a lui sequestrate nelle pregresse vicende penali, attraverso una coindagata Olimpia Mihaela Petre, dipendente storica e fidata". Questi elementi hanno indotto il Nucleo investigativo dei carabinieri ad approfondire i reali rapporti tra i due che così hanno permesso di svelare, come spiegano i militari "le profonde ingerenze di Carmelo Giuseppe Cartisano nella gestione delle attività commerciali sequestrate, concretizzatesi in una vera e propria gestione occulta e nella commissione di reiterate condotte delittuose, di appropriazione indebita, di forniture e prestazioni mai contabilizzate, estorsioni ai danni dei dipendenti, tutte verificatisi nel periodo di gestione dell’esercizio in argomento da parte dell’amministrazione giudiziaria".

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