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Cronaca

Inchiesta "Inter nos", Nicola Paris resta ai domiciliari

La decisione è stata assunta dal tribunale del riesame che non ha accolto la richiesta avanzata dagli avvocati Francesco Calabrese e Attilio Parrelli

Il tribunale del riesame, secondo quanto scrive l’Ansa, ha confermato gli arresti domiciliari per il consigliere regionale della Calabria Nicola Paris, eletto nel 2020 con la lista dell'Udc e arrestato nell'agosto scorso con l'accusa di corruzione nell'ambito dell'inchiesta "Inter nos" coordinata dalla Dda e dalla procura ordinaria di Reggio Calabria.

Nicola Paris, che è difeso dagli avvocati Francesco Calabrese e Attilio Parrelli, è stato arrestato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Karin Catalano su richiesta del procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, dell'aggiunto Gerardo Dominijanni e dei pm Walter Ignazitto, Giulia Scavello e Marika Mastrapasqua.

L'indagine, condotta dalla guardia di finanza, ha fatto luce sulle infiltrazioni della 'ndrangheta negli appalti dell'Azienda sanitaria di Reggio Calabria.

Secondo l'accusa, in particolare, Nicola Paris avrebbe tentato di intervenire, è scritto nel provvedimento restrittivo, con il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Antonino Spirlì, "al fine di sollecitare il rinnovo contrattuale del direttore del settore della struttura complessa gestione risorse economico finanziarie dell'Azienda sanitaria, Giuseppe Corea". Quest'ultimo, secondo gli inquirenti, è la persona grazie alla quale le imprese vicine ai clan Serraino, Iamonte ed a quelli della Locride si accaparravano gli appalti.

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