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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Scilla

Le mire su Scilla e l'idea di sequestrare il sindaco per avere "qualcosa in spiaggia"

Dalle intercettazioni dell'inchiesta "Lampetra" emerge il ruolo di Carmelo Cimarosa e il suo progetto di prendersi il territorio scillese: "“Noi siamo giovani e loro vanno ad invecchiare. Tra altri venti anni a Scilla ci devono dare conto tutti a noi! Pure il padre eterno”

Scalzare i vecchi “capo bastone” per prendersi Scilla e “andare a comandare”. Per i carabinieri del comando provinciale e della compagnia di Villa San Giovanni, che all’alba di oggi hanno chiuso il cerchio dell’inchiesta “Lampetra”, era questa l’ambizione di Carmelo Cimarosa. Un ambizione malcelata che le intercettazioni finite nelle carte dell’indagine curata dai sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia Walter Ignazitto e Paola D’Ambrosio, con l’attenta supervisione del procuratore capo Giovanni Bombardieri, hanno messo in evidenza.

“Noi siamo giovani e loro vanno ad invecchiare. Tra altri venti anni a Scilla ci devono dare conto tutti a noi! Pure il padre eterno”, così Carmelo Cimarosa, colloquiando con un altro soggetto finito agli arresti all’alba di oggi, avrebbe palesato il suo progetto criminale, la sua “aspirazione” - come la definiscono gli investigatori - di “crescita criminale”, ad una posizione di maggior rilievo nel panorama ndranghetistico scillese.

Un territorio, quello scillese, dominato dalla presenza della cosca Nasone - Gaietti, con la quale Carmelo Cimarosa sarebbe imparentato, ma che - per lo stesso Cimarosa - nell’ultimo periodo stavano sbagliando “strategie criminali”.

Mentre Carmelo Cimarosa nelle sue strategie avrebbe previsto all'occorrenza, come si legge nelle carte dell’inchiesta, anche quella di esercitare pressioni nei confronti del sindaco di Scilla "al fine di ottenere indebite concessioni per lo sfruttamento della spiaggia”. Pressioni che avrebbero potuto prevedere anche l’eventuale sequestro del primo cittadino a scopo intimidatorio.

“Quando salirà, salirà Tutù (alias di Pasquale Ciccone) - questa l’intercettazione delle parole di Carmelo Cimarosa - lui quando passa da Federica ah! Gli apri lo sportello ah, con i cappucci e lo mettiamo in macchina, cammina! E lo saliamo a Melia. Là ho presentato la domanda, se non lo fai una botta in testa la prossima volta ed è finito il film! E ci facciamo dare qualcosa in spiaggia”.

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