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La decisione / Gioia Tauro

Operazione Hybris, tre scarcerazioni disposte dal tribunale della libertà

Accolte le richiesta avanzata dai legali dei fratelli Copelli e dell'imprenditore Agostino Cordì

Il tribunale della libertà di Reggio Calabria, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Fortunata Copelli, ha disposto la scarcerazione dei fratelli Massimiliano e Federico Copelli, arrestati nell’operazione “Hybris” coordinata dalla Dda di Reggio Calabria contro la cosca Piromalli con l’accusa di aver acquistato un quantitativo di sostanza stupefacente per la futura cessione a terzi.

La difesa di Massimiliano e Federico Copelli ha proposto al tribunale della libertà di Reggio Calabria il riesame dell’ordinanza degli arresti domiciliari eccependone la nullità per mancanza delle esigenze cautelari per fatti risalenti al 2020.

Massimiliano Copelli era stato arrestato in Portogallo a seguito di mandato d’arresto europeo e consegnato alle autorità italiane il 20 marzo 2023. Il tribunale della libertà di Reggio Calabria, presieduto da Antonino Genovese, ha disposto l’immediata scarcerazione degli indagati.

Il tribunale del riesame, infine, ha accolto anche la richiesta di Agostino Cordì, imprenditore di Gioia Tauro difeso dall’avvocato Andrea Alvaro disponendo l’immediata scarcerazione dell’indagato.

Cordì era stato tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, il quale aveva ravvisato la gravità indiziaria in relazione al delitto di tentata estorsione, aggravata dalla finalità mafiosa, ai danni di un imprenditore edile di Gioia Tauro, Ranieri Salvatore detto Giulio. 

Cordì, assistito dal suo difensore, aveva respinto ogni accusa già in sede di interrogatorio di garanzia. L’avvocato Alvaro, all’esito, aveva interposto richiesta di riesame, confutando con una articolata memoria difensiva depositata all’udienza camerale l’intero impianto accusatorio, avallato dal gip emittente. Le argomentazioni difensive erano state ribadite dal difensore nella discussione, in contraddittorio con il Pubblico Ministero che aveva partecipato all’udienza camerale. 

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