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Giovedì, 18 Aprile 2024
L'operazione

Sequestrato noto ristorante a Modena: gestito da un reggino "a disposizione" della 'ndrangheta

Provvedimento eseguito questa mattina dai finanzieri del comando provinciale di Bologna. Quattro le persone indagate, una delle quali ritenuta, dagli inquirenti, vicina alla potente cosca dei "Piromalli" di Gioia Tauro

Con un provvedimento richiesto dalla Direzione distrettuale antimafia e firmato dal gip Domenico Truppa, i finanzieri del comando provinciale di Bologna hanno posto sotto sequestro l'intero complesso aziendale, conti correnti, beni immobili e quote societarie, del noto bar ristorante Lo Stalliere di Modena, nell'ambito della seconda tranche dell'operazione "Radici". 

Quattro le persone indagate, una delle quali, ritenuta dagli inquirenti vicina alla potente cosca dei Piromalli di Gioia Tauro. I reati ipotizzati sono quelli di intestazione fittizia di beni e peculato.

Le indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria delle fiamme gialle

"L’operazione, prendendo le mosse dal monitoraggio di cospicui investimenti immobiliari e societari riconducibili a soggetti di origine calabrese, - spiegano dal comando provinciale di Bologna - ha fatto luce sulle infiltrazioni nel tessuto socio-economico dell’Emilia Romagna di organizzazioni criminali di stampo mafioso radicate in Calabria, portando, a ottobre del 2022, all’esecuzione di 23 misure cautelari personali e al sequestro di beni per un valore di 30 milioni di euro circa.

I successivi approfondimenti investigativi, incentrati su uno dei principali indagati, ritenuto "a disposizione" della potente cosca "Piromalli" di Gioia Tauro, hanno ora consentito di ricostruire analiticamente le movimentazioni dei conti correnti bancari e i negozi giuridici riconducibili alla società facente capo al citato ristorante, disvelandone il sofisticato disegno fraudolento".

"La gestione sotto le "mentite spoglie" di semplice cameriere"

Nel corso delle indagini è emerso che l’indagato, 64enne, residente a Vignola ma originario di Gioia Tauro "gravato da plurimi precedenti di polizia e giudiziari per violazioni alla disciplina sugli stupefacenti, reimpiego di proventi illeciti, associazione per delinquere, reati contro il patrimonio, reati contro la persona e porto abusivo di armi da fuoco, nonché indicato da vari collaboratori di giustizia quale contiguo alla criminalità organizzata di stampo calabrese, al fine di eludere l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali, ha fittiziamente intestato a terzi compiacenti le quote sociali, i conti correnti e tutti i beni strumentali riconducibili all’attività di ristorazione, dallo stesso gestita in maniera occulta sotto le “mentite spoglie” di semplice cameriere".

Il tribunale di Bologna, condividendo l’esito delle indagini e accogliendo le richieste della Dda, ha disposto il sequestro diretto dell’intero complesso aziendale, del valore complessivo di oltre mezzo milione di euro.

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