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Cronaca

"Ndrangheta stragista", lo sfogo di Mandalà: "Non c'entro niente con questo processo"

Bagarre fra la presidente Ornella Pastore e l'avvocato Aloisio sulla strategia difensiva e la chiamata in causa di nuovi testi. Lombardo: "Dopo quindici minuti di interrogatorio non sappiamo cosa ci può offrire Mandalà"

“Non ho capito perché sono qui oggi. Non voglio essere tirato dentro processi che non mi appartengono”. Roberto Mandalà, dopo quindici minuti di interrogatorio in video conferenza nell’ambito del processo “Ndrangheta stragista” riassume lo stato d’animo che si è registrato presso l’aula del Cedir durante l’ennesima udienza del processo: massima confusione. 

Uno stato che ha portato ad una bagarre fra la presidente Ornella Pastore e il legale difensore di Michele Graviano, Giuseppe Aloisio. 

“Non consento esami al buio. Queste domande non sono ammesse”, ha detto la presidente Ornella Pastore all’avvocato difensore richiamandolo sul mancato deposito dei materiali probatori sui quali avrebbe dovuto svolgersi l’interrogatorio.

Nel dibattito si è inserito anche il Procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo: “Non sappiamo su cosa interloquire, non abbiamo capito dopo 15 minuti cosa ci può offrire Mandalà come rilevanza nel processo”.

Una rilevanza che, invece, ci sarebbe stando alla tesi difensiva dell’avvocato Aloisio che, prima di chiedere una sospensione dei lavori in aula, non ha voluto chiarire la sua idea processuale.

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