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L'operazione / Scilla

Pubblicazioni neonaziste su Telegram, amministratore gruppo è reggino

L'uomo, indagato dalla polizia postale e dalla Digos, è originario di Scilla ma da tempo risiede in una cittadina tedesca

La Digos e la polizia postale di Torino, coordinati dal pm Elisa Pazé, come scrive TrevisoToday, hanno eseguito otto perquisizioni delegate a carico di internauti, sette uomini e una donna, ritenuti responsabili di pubblicazioni che, secondo gli inquirenti, sono da ritenersi di natura nazifascista, razzista ed antisemita sul canale Telegram: "Brudershaft Thule" (ossia 'Fratellanza di Thule') e nel gruppo di discussione 'Meine ehre heiβt treue" ("Il mio onore si chiama lealtà").

Tutti gli indagati sono stati denunciati per i reati di riorganizzazione del disciolto partito fascista, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Un nono indagato non sarebbe stato denunciato. Due i denunciati residenti nella Marca, si tratta di un operaio e di un disoccupato. Gli altri indagati sono di Alessandria, Brescia, Brindisi, Lodi, Rieti, Torino e in una cittadina tedesca, dove risiede l’amministratore dei citati gruppi Telegram, originario di Scilla, in Calabria. Tra gli indagati ci sarebbero anche esponenti del mondo no vax. Sequestrati vari cimeli, tra cui foto di Mussolini e di Hitler.

Queste, infine, alcune delle frasi che giravano sul canale Telegram: "Onore ai camerati caduti per liberare il mondo dai giudei". "I negri non si vaccinano perché devono sostituire i bianchi come razza e la gente non lo capisce". "Sono state uccise decine di migliaia di persone che potevano curarsi a casa". "Il fascismo è vivo in ognuno di noi". "Brucia lo Stato, lasciate a terra il più possibile di ebrei e comunisti".

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