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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Nomina commissario sanità, Minasi: "Si sta giocando con la vita e la salute dei calabresi"

Il consigliere regionale interviene dopo la fumata nera dal Cdm sulla nomina del commissario: "Commedia degli orrori e degli errori". Al momento si ferma la corsa di Mostarda e Varratta

"Si sta giocando con la vita e la salute dei calabresi, attraverso una squallida commedia degli orrori e degli errori. Il Governo si dimostra incapace di decidere chi dovrà ricoprire il ruolo di commissario alla sanità, o meglio è concentrato su beghe politiche delle quali la nostra regione farebbe volentieri a meno. E’ una condizione allucinante perpetrata ormai da oltre dieci giorni, senza che nessuno si scusi, senza che nessuno si assuma responsabilità,  senza alcun pudore che sarebbe doveroso quando si intacca il bene più prezioso".

E' quanto afferma il consigliere regionale della Lega, Tilde Minasi, dopo la fumata nera dal Cdm sulla nomina del commissario alla sanità calabrese. Il consogliere si chiede: "Non si riesce a definire? Vogliono ancora crogiolarsi nei loro infimi dissensi interni? Liberissimi di farlo, ma che liberassero pure noi: revochino il commissariamento e ci lascino gestire e contenere la situazione disastrosa in cui i loro commissari ci hanno condotto, e soprattutto il ministro Speranza, sebbene sia inamovibile nonostante questa catastrofe, reciti un mea culpa e si attivi immediatamente se ne è capace.

Il balletto di nomi, di forse, di provvederemo, è divenuto estenuante, ridicolizza questo governo, ma l'immobilismo ricade su due milioni di calabresi. Ci hanno imposto una zona rossa, ci hanno detto che non avremmo retto l'impatto della pandemia per le strutture sanitarie e non per i numeri, hanno deciso la morte economica e sociale dei nostri territori ma, nel contempo, non hanno mosso un dito per sostenerci e cercare di farci risollevare, per garantire trasparenza e dedicarsi a risolvere la questione.

A chi giova tutto ciò? Quali interessi si stanno muovendo alle nostre spalle?  Sarà retorica, ma ci chiediamo: c'è ancora qualcuno, in capitale, capace a provare vergogna? C'è ancora qualcuno nei palazzi romani che contano che ci considera parte del paese? Siano seri, altrimenti facciano immediatamente un passo indietro e dimostrino così di voler riparare a tutti i danni che sino adesso ci sono, incolpevolmente, caduti addosso".

Secondo la Minasi, "non abbiamo bisogno di dichiarazioni roboanti o di passerelle (fisiche o mediatiche che siano), bensì di competenza, prontezza di azione e operatività, e non accettiamo scelte che rispecchino i colori delle bandiere politiche ma non abbiano  le capacità necessarie. Qualità che, ricordiamo al Governo, tanti professionisti calabresi posseggono".

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