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Nuovo Dpcm: senza Green Pass, via ai controlli nel carrello della spesa

In arrivo il decreto, ecco la lista completa: senza il certificato verde si potrà andare al supermercato ma non sarà consentito acquistare beni non primari. Alimentari sì, abbigliamento no. Il caso dei controlli a campione. Altri territori cambiano colore dal 24 gennaio

Chi pensava  fosse ormai finito il tempo delle bozze dei Dpcm girati alla stampa prima dell'ok finale in consiglio dei ministri e della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è rimasto deluso. Nonostante sia in via definizione da giorni, ancora non è definitiva la lista di attività ritenute essenziali per le quali dal 1º febbraio non servirà alcun Green Pass e quelle invece per cui la certificazione verde sarà necessaria. Intanto altri 4 territori finiscono oggi in arancione (cambia poco nella vita di tutti i giorni). Intanto l'Rt settimanale passa da 1,56 a 1,31. La crescita rallenta. L'incidenza è sostanzialmente stabile, a quota 2.011 casi ogni 100mila abitanti rispetto a 1.988 della scorsa settimana.

Nuovo Dpcm: la lista dei negozi senza Green Pass

A quel che si apprende, senza il Green Pass si potrà andare agli ipermercati e supermercati per fare la spesa ma non sarà consentito acquistare beni non primari. Alimentari sì, abbigliamento no, per fare un esempio. Una distinzione nei fatti difficilmente applicabile (quanti controlli saranno davvero eseguiti dai titolari o dalle forze dell'ordine? E perché mai un titolare di un supermerato dovrebbe mettersi a fare un controllo a un cliente piuttosto che a un altro?), ma che se davvero diventerà realtà, complicherà ancora di più un groviglio di norme già intricato. 

Secondo la bozza del nuovo Dpcm che circola in queste ore si potrà andare in questura, ma solo per presentare una denuncia e non per rinnovare il passaporto: il governo sta per chiudere il decreto con l'elenco dei servizi e delle attività essenziali per accedere alle quali non servirà il certificato verde introducendo la possibilità che anche in questi contesti vengano effettuati dai titolari dei negozi controlli a campione, per evitare che la norma possa essere aggirata. Nella bozza si ribadisce che "nell'attuale contesto emergenziale" le uniche attività esentate possono essere "solamente quelle di carattere alimentare e prima necessità, sanitario, veterinario, di giustizia e di sicurezza personale".

Occhio: il fatto che tra le norme nella bozza di decreto ci sia dunque anche la previsione che, nelle attività essenziali dove si potrà accedere senza il pass, verranno effettuati dei controlli a campione per verificare che chi accede in quelle attività lo faccia solo per soddisfare le esigenze primarie, non significa che questo passaggio sarà presente anche nel decreto finale. C'è chi auspica che prevalga il buonsenso, e che non vengano messe nere su bianco cose impraticabili e illogiche, cavilli che si auspicava fossero legati a una fase diversa, e lontana nel tempo, nella gestione dell'emergenza sanitaria. Staremo a vedere.

In linea di massima l'elenco del nuovo Dpcm non si discosta da quello circolato nei giorni scorsi e dal quale viene confermata l'esclusione delle tabaccherie (chi fuma e non ha il Green Pass si dovrà accontentare dei distributori automatici). Per soddisfare le "esigenze alimentari e di prima necessità" si potrà dunque accedere senza alcun certificato che attesti vaccinazione, tampone negativo o guarigione oltre che nei negozi di alimentari anche in quelli "non specializzati", ma "con prevalenza di prodotti alimentari e bevande" come ipermercati, supermercati, discount, minimercati e altri esercizi di "alimentari vari", mentre sono escluse le enoteche in cui è possibile anche bere e mangiare. La lista è ridotta rispetto a quella degli esercizi che rimasero aperti durante il lockdown del 2020 e del 2021.

Consentito accedere senza il pass anche dai benzinai, nei negozi che vendono legna, pellet e ogni tipo di combustibile per uso domestico e per il riscaldamento, "esercizi specializzati e non in articoli igienico-sanitari", farmacie, parafarmacie e altri articoli "specializzati per la vendita di articoli medicali, ortopedici e di ottica anche non soggetti a prescrizione medica". Ingresso libero anche nei negozi che vendono prodotti per animali domestici. Quanto alle esigenze di salute, nella bozza si legge che "è sempre consentito l'accesso per l'approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie nonché a quelle veterinarie per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura". Senza Green Pass sarà sempre possibile poi andare negli uffici delle forze di polizia e in quelli delle polizie locali per "assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali indifferibili", "di prevenzione e repressione degli illeciti" nonché per denunciare un reato o chiedere un intervento a tutela dei minori. Confermata, infine, anche la possibilità di entrare negli uffici Postali e nelle banche ma solo per riscuotere "pensioni o emolumenti non soggetti ad obbligo di accredito".

Da quando saranno in vigore le nuove misure? Dalla data di efficacia del Dpcm dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e comunque non oltre il 1 febbraio, quando scatterà l'obbligo del pass per negozi, banche, poste e uffici pubblici. Da inizio febbraio - lo ricordiamo - cambierà anche la durata del green pass - che passerà da 9 a 6 mesi - e finiranno una serie di divieti introdotti con il decreto della vigilia di Natale: senza una proroga, infatti, non sarà più obbligatoria la mascherina all'aperto in zona bianca, sarà possibile tornare a organizzare feste e riapriranno le discoteche, tutte misure che scadono il 31 gennaio.

In zona arancione altre quattro regioni da lunedì 24 gennaio

Il testo del Dpcm con la lista dei pochi negozi che dal 1° febbraio rimarranno accessibili a tutti sarà firmato oggi dal premier, dopo le ultime limature. Quattro Regioni, sono Piemonte, Friuli Venezia-Giulia, Abruzzo e Sicilia, raggiungeranno la Val d’Aosta nella zona intermedia in cui, a chi non è vaccinato  è vietato spostarsi dal Comune di residenza se non per motivi di salute, lavoro o necessità. In realtà la zona arancione è significativa solo perché è un'ulteriore step verso quella zona rossa che sarebbe, per davvero, un ritorno al passato, con restrizioni impattanti per tutta la popolazione.

Rimane però all’80%, anche in arancione, la capienza dei mezzi pubblici: c'è l'ok alla richiesta delle regioni. Al via senza criticità ieri l’obbligo di Green Pass base anche per parrucchieri, barbieri, centri estetici, tatuatori.

Da lunedì dunque in zona arancione ci saranno 12 milioni di italiani e in giallo vanno anche Sardegna e Puglia. Uniche zone bianche rimangono Umbria, Molise e Basilicata. I numeri dicono che l’Italia è sul plateau: i nuovi casi sono stabili a quota 180.000 dall’inizio della settimana, il numero di morti è molto alto (anche ieri 385) ma l’Rt (l’indice di contagio), dopo il forte incremento della settimana scorsa, è in discesa. Il picco dell'ondata Omicron è vicino o forse è stato appena superato.

(fonte Today.it)

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