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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'anticipazione / Pineta Zerbi - Tre Mulini - S.Brunello

Nuovo MuStruMu, progetto esecutivo pronto entro l'estate

E a chiedere la riapertura c'è anche la petizione popolare lanciata da Francesco Villari, portavoce dei reggini che sentono la mancanza di un museo unico

I lavori per la ristrutturazione e l'ampliamento del museo dello strumento musicale potrebbero iniziare dopo l'estate. Dallo studio architetti associati Artuso apprendiamo che il progetto esecutivo basato sullo studio di fattibilità per la nuova struttura sarà consegnato entro due mesi e subito dopo l'amministrazione comunale potrà avviare la gara d'appalto e far partire l'atteso cantiere. Con oltre un anno di ritardo, perchè l'opera era stata riesumata da una lunga stasi all'interno del più ampio orizzonte del Waterfront, annunciando i lavori entro il 2022. Questa però sembra la volta buona perché, come spiega l'architetto Gianni Artuso, la scorsa settimana allo studio è stato richiesto l'adeguamento dei costi al prezziario 2023: il primo importo da studio di fattibilità era di 850.000 euro, l'ultimo superava il milione ma quello attuale dovrebbe attestarsi intorno a circa 1.500.000 euro.

Lo conferma anche l'assessore comunale Rocco Albanese: "Il punto di partenza è il progetto preliminare del 2020 dove i costi stimati erano di 1.150.000 euro, di cui abbiamo chiesto l'adeguamento al prezziario 2023, poi la progettazione è chiesta a 90 giorni". La prospettiva dell'aumento della spesa non preoccupa il Comune: "Siamo tranquilli - continua Albanese - avendo per il settore di competenza dell'opera i fondi Poc, per il progetto definitivo e l'appalto credo si arriverà non oltre settembre per poter iniziare i lavori".

Lo studio Artuso è al lavoro per l'adeguamento al prezziario 2023 e il progetto esecutivo

Il MuStruMu è un luogo di cultura e bellezza che alla città manca molto. I reggini non hanno dimenticato l'atmosfera di serenità ed energia delle stanze dove i preziosi strumenti della collezione di Demetrio Spagna sono stati messi a disposizione dei visitatori non solo come fonte di conoscenza delle tradizioni del territorio ma per una fruizione interattiva, e a chiedere che sia riaperto ora c'è anche una petizione popolare. L'ha promossa su Change.org Francesco Villari con l'associazione Cartoline Rock, e in pochi giorni l'iniziativa ha avuto un passaparola virale sui social: mentre scriviamo ha già totalizzato 395 firme sulle 500 dell'obiettivo finale e tanti amici del museo stanno continuando a invitare i loro contatti a sottoscriverla. 

"E' un modo per sensibilizzare le istituzioni - spiega Villari - verso questa struttura bella e importante, di cui vogliamo avere notizie. E' un luogo di aggregazione e arte unico nel suo genere che oggi è di proprietà del Comune, che ne è responsabile e con questa petizione non intendiamo fare pressioni anche perché siamo certi che la volontà di occuparsene da parte dell'amministrazione ci sia. Ma spesso bisogna riaccendere l'attenzione - continua - sollecitare, altrimenti il rischio è che tra tante cose sicuramente prioritarie questa resti in secondo piano. Il MuStruMu è un patrimonio culturale pubblico e chiediamo che il Comune se ne faccia carico e ci dica se e quando avverrà".

Una petizione che in pochi giorni sta volando grazie al passaparola

Un intento condiviso dalle tante persone che stanno firmando e che sono le stesse che diedero il loro contributo dopo il rogo doloso del 2013, consentendo che in dieci mesi il museo potesse riaprire interamente a spese della famiglia Spagna e delle donazioni dei reggini. "Prima l'incendio - conclude Francesco Villari - adesso la chiusura legata al Waterfront che dovrebbe essere temporanea ma dura già da anni, sembra quasi un destino infausto ma noi smuoviamo le acque perché non sia così". I commenti dei sostenitori sono sulla stessa lunghezza d'onda tra chi definisce il MuStruMu un gioiello della città e chi lo rimpiange come sede di vibrazioni benefiche attraverso la musica oltre che veicolo di divulgazione della cultura del nostro territorio. "Facciamo qualcosa di buono per la città!", è il comune sentire dei reggini che aderiscono alla petizione. 

Il link per firmare la petizione su Change.org

"Non possiamo che essere felici di questa iniziativa, che accogliamo positivamente - dice Ken Curatola del MuStruMu - ma va riconosciuto che l'impegno dell'amministrazione in questi anni c'è stato sempre e il presidente Spagna ha interlocuzioni periodiche e costanti con il Comune, quindi siamo certi che il progetto andrà avanti. Da quando lo abbiamo riaperto dopo l'incendio - aggiunge - non è mai stato nei fatti chiuso, però come tutti ci siamo fermati con la pandemia e poi dopo i lavori per il waterfront si è creato anche il problema degli spazi circostanti e la difficoltà di raggiungere la struttura. Così ora stiamo aspettando, quando torneremo sarà con la sede rinnovata e nella situazione ottimale per i visitatori". 

Il progetto con la riqualificazione della struttura e un nuovo ambiente per attività laboratoriali

Il primo studio di fattibilità del nuovo MuStruMu risale al 2006, quando l'amministrazione aveva deciso di valorizzare la struttura culturale creata da Demetrio Spagna, i cui locali erano ancora di proprietà delle Ferrovie dello Stato. Nel 2016 il progetto fu rilanciato e si intraprese l'iter per l'acquisizione dell'immobile da parte dell'ente. L’opera si inserisce nell'intervento di riqualificazione urbana del Waterfront e prevede il risanamento dell’edificio esistente e la realizzazione di un altro fabbricato, che sorgerà in un'area contigua che attualmente si presenta libera proprio per ospitare l'ampliamento del museo.

Il rendering del nuovo MuStruMu

La struttura esistente sarà riqualificata con alcuni elementi tipicamente museali: all'ingresso sarà realizzata una reception e tramite un corridoio centrale si potrà effettuare la visita del museo seguendo un percorso con gli spazi espositivi. Nella zona sud ci saranno uffici, un ripostiglio ei servizi per il personale e quelli per i visitatori. La struttura nuova ospiterà invece uno spazio multifunzionale per laboratori o ad aula didattica. E c'è anche l'idea di creare all'esterno uno spazio auditorium per concerti. Come si vede nel rendering dello studio Artuso l'immagine del museo sarà molto contemporanea, con il nome in grandi lettere incise a traforo su una fascia scura sul bianco dell'edificio; anche all'interno dominerà una tinta chiara e luminosa resa calda dalla pavimentazione in parquet. Un colpo d'occhio che valorizzerà gli storici strumenti esposti all'interno dando giusto risalto a un luogo nato per la passione di una persona e diventato bene di appartenenza collettiva che i reggini vogliono riavere al più presto. 

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