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La decisione

Caso Ventura a sentenza: arrivano due condanne per estorsione al Rione Marconi

A carico di Patrizio Bevilacqua e Anna Maria Boemi cinque anni e sei mesi di reclusione e duemila euro di multa per l'occupazione di un alloggio popolare

Patrizio Bevilacqua, di 35 anni, difeso dall’avvocato Rocco Mollace e Anna Maria Boemi, di 55 anni, difesa dall’avvocato Mariella Vizzari sono stati condannati per estorsione dal tribunale di Reggio Calabria, ciascuno a cinque anni e sei mesi di reclusione, duemila euro di multa, nonché al pagamento delle spese processuali.

Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna per Patrizio Bevilacqua ad otto anni di reclusione ed ottomila euro di multa e per Anna Maria Boemi a sette anni di reclusione e settemila euro di multa. È invece sopravvenuta la prescrizione per una parte delle ipotesi di reato contestate nell’originario rinvio a giudizio. Il fatto riguarda la vicenda che nel marzo 2013 ha colpito la famiglia Ventura, difesa l’avvocato Rosario Errante, consumatasi per il loro alloggio nel rione Marconi ed appartenente al Comune di Reggio.

La sentenza potrebbe assumere una certa rilevanza nel contrasto al cosiddetto “racket delle case popolari”, fenomeno delineato nel 2016 dall’allora consigliere Giovanni Minniti durante una seduta della commissione di controllo e garanzia dello stesso Comune di Reggio Calabria.

Sempre Patrizio Bevilacqua, assieme alla 29enne Jessica Caterina Izzo, è attualmente indagato nell’ambito di un procedimento penale per violazione dei sigilli e conseguente rioccupazione del medesimo alloggio, fatti questi successivi al sequestro disposto sull’appartamento ad agosto 2018 dall’autorità giudiziaria nell’ambito del primo procedimento.

Dalle indagini è emerso come Patrizio Bevilacqua avesse tra il 2009 e il 2013 già occupato un ulteriore alloggio, appartenente in quel caso ad Aterp, reato per cui è stato condannato con un decreto penale di condanna a mille e quattrocento euro di multa.  

Francesco Ventura, parte offesa costituta parte civile, ha annunciato una conferenza stampa appena saranno depositate le motivazioni della sentenza, così da dissipare ogni dubbio sulla vicenda innanzi all’opinione pubblica, soprattutto in risposta a quella che lo stesso Ventura in una nota stampa ha definito “la campagna denigratoria subita dai Ventura e perpetuata nel corso degli anni da Giacomo Marino, presidente dell’organizzazione Un mondo di mondi”.

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