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Venerdì, 29 Marzo 2024
Agguato distributore di benzina / Gioia Tauro

Omicidio Lo Prete, l'uomo fermato ha confessato

L'arma è stata ritrovata nelle campagne tra Drosi e Rizziconi

Sarebbe stata una reazione di impeto quella che ha spinto Giuseppe Mazzaferro a premere il grilletto e uccidere Massimo Lo Prete, la sera del 13 gennaio scorso a Gioia Tauro all'interno di un distributore di benzina sulla statale 18, dove poi è stato ritrovato il corpo dai carabinieri.

L'uomo difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Nico D'Ascola ha dichiarato ai magistrati di avere ucciso Lo Prete perché si sentiva perseguitato dalla vittima e quella sera si era accorto che Lo Prete lo stava pedinando. 

E' quanto ha confessato ai magistrati Giuseppe Mazzaferro - secondo quanto riferisce l'Ansa - e ha supporto della sua versione ha chiesto agli investigatori di visionare le telecamere di sorveglianza nei pressi della sua abitazione e del luogo dove è avvenuto il delitto in modo da verificare se Lo Prete effettivamente lo stesse seguendo. Rispondendo alle domande dei magistrati della Procura di Palmi, Mazzaferro non ha però saputo spiegare né le ragioni per le quali ha sparato né il motivo per il quale la vittima avrebbe dovuto perseguitarlo. 

Nessun riferimento è stato fatto dall'arrestato in relazione ad ambienti di 'ndrangheta o a questioni di droga.  Il trentottenne, infine, ha indicato ai carabinieri il luogo dove ha nascosto la pistola utilizzata per uccidere Lo Prete. L'arma è stata ritrovata nelle campagne tra Drosi e Rizziconi.

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