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La svolta / Condofuri

Omicidio del pastore a Condofuri, in manette un quarantenne

Il grave fatto di sangue si sarebbe consumato al termine di una violenta lite scaturita da contrasti sui terreni adibiti a pascolo

Contrasti sui terreni adibiti a pascolo. Ci sarebbero questi dissidi dietro all’omicidio di Leo Romeo, il pastore 42enne trovato morto nelle campagne di Condofuri nel pomeriggio di venerdì scorso.

Questo quanto avrebbero appurato i carabinieri della compagnia di Melito Porto Salvo che, dopo un lungo interrogatorio, hanno condotto in carcere, in stato di fermo di indiziato di delitto, R.F., un quarantenne del posto che era stato fermato nella tarda serata di ieri dagli uomini del colonnello Marco Guerrini.

Sulla scena criminis sono intervenute le unità del comando provinciale di Reggio Calabria specializzate nelle investigazioni scientifiche per un approfondito sopralluogo tecnico, continuato anche nei giorni successivi con il supporto di unità dello squadrone eliportato cacciatori di Calabria.

Il sospettato, subito dopo il fatto di sangue, secondo la ricostruzione dei carabinieri del comandto provinciale, che hanno lavorato sul caso in stretta sinergia con i militari della compagnia di Melito Porto Salvo, si era reso irreperibile

Da quanto si è potuto apprendere l’omicidio, scoperto solo dopo l’esame autoptico sul corpo della vittima che era stato trovato esanime in contrada Ceracadi di Condofuri, sarebbe scaturito al termine di una violenta lite scoppiata fra Leo Romeo e colui che lo ha ucciso sparandogli un colpo di pistola al collo.

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