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Giovedì, 25 Aprile 2024

L'inchiesta "Basso profilo" e le trame affaristiche che passano dalla Città dello Stretto | VIDEO

L'operazione condotta dalla Dia, guidata dall'ex questore reggino Maurizio Vallone e coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, ha svelato alcune trame dietro la campagna elettorale per le politiche del 2018 di Franco Talarico

Le trame affaristiche disvelate dagli 007 della Direzione investigativa antimafia, guidati dall’ex questore reggino Maurizio Vallone, passano da Reggio Calabria.

Gratteri Nicola-2Gli intrecci di interessi scoperchiati con l’inchiesta “Basso profilo”: il blitz antimafia della Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, che ha portato agli arresti domiciliari l’assessore regionale al bilancio, e segretario regionale dell’Udc, Franco Talarico hanno ricadute sulle sponde dello Stretto. All’ombra degli Bronzi di Riace si muovono appetiti di diversa natura ed agiscono soggetti “borderline” legati da vincoli parentali a soggetti vicini alla criminalità organizzata reggina.

Uno di questi, per la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, sarebbe stato Natale Errigo, il 34enne reggino finito dentro l’inchiesta della Dia. La sua figura emerge in occasione delle elezioni politiche del marzo 2018, tornata elettorale che vedeva impegnato in prima persona l’assessore regionale Franco Talarico.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti: “Talarico incontrava Natale Errigo - imparentato con esponenti della cosca De Stefano/Tegano di Archi - i quali gli confermavano il sostegno elettorale, peraltro facendosi chiarire esplicitamente – tramite l’imprenditore Antonio Gallo (altra figura chiave dell’inchiesta ndr) - la necessità che i patti venissero onorati, il tutto in cambio di utilità consistite in entrature nel settore degli appalti per Natale Errigo – consulente aziendale e referente di imprese che intendeva favorire - e Antonino Pirrello, titolare di impresa di pulizie con commesse in enti pubblici”.

Come sempre, poi, ci sono le intercettazioni ad aprire spazi investigativi importanti. Intercettazioni come quella registrata  fra Natale Errigo e Antonio Gallo nella quale il giovane reggino “spiegava” all’imprenditore finito nella rete della Dia quale poteva essere la giusta ricompensa per il suo impegno elettorale nei confronti di Franco Talarico alle elezioni politiche del 2018. “Mi deve dare qui dovrebbe dare Franco Talarico qua… o un incarico in un organismo di vigilanza di una una società, che è compatibile ho tutti i requisiti, ho tutti i requisiti, ho tutti i requisiti…. 7-8000-9000 euro all’anno… Che voti ho? tutta la mia mia famiglia Antonio… gli amici stretti ad Archi”.

Come è noto - si legge nella nota stampa della Procura - "le elezioni si sono concluse con un ottimo risultato (il secondo ma non eletto) per il capolista nel collegio uninominale di Reggio Calabria che, sebbene non eletto, è poi diventato assessore esterno al bilancio e politiche del Personale della Regione Calabria, giunta Santelli”.

Per gli inquirenti quegli accordi avrebbero consentito al 34enne reggino di trovare una collocazione regionale. “Oggi Natale Errigo, destinatario di misura cautelare in carcere per il reato di scambio elettorale politico-mafioso - si legge ancora nella nota - risulta essere stato nominato nella struttura del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19 e fa parte del team per la gestione della distribuzione cui è affidata, per l’appunto, la distribuzione dei prodotti (mascherine, dispositivi per la sicurezza individuale, il vaccino anti covid) nonché il contatto con i fornitori e con le strutture destinatarie”.

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