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Cronaca

Le ‘ndrine reggine nel narcotraffico internazionale: trenta indagati

I dettagli dell’operazione “Edera” che ha portato alla scoperta di un traffico illecito di sostanze stupefacenti tra il Sud America e l’Europa. Coinvolti super latitanti calabresi

Trenta indagati, a vario titolo, per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti nonché per traffico e detenzione di stupefacenti.

Sono i provvedimenti emessi dal gip del tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale dda ed eseguiti questa mattina dai carabinieri del ros, con il supporto dei comandi provinciali competenti, dello squadrone eliportato cacciatori di Calabria e dei collaterali organi di polizia esteri.

Le misure restrittive sono state eseguite nelle province di Reggio Calabria, Milano, Bergamo, Bologna e Padova; due misure cautelari sono state eseguite in Olanda e altre due rispettivamente in Colombia e Francia.  

I dettagli dell'operazione 

Il tutto risale ad un’indagine avviata nella primavera del 2010, rientrante nella manovra investigativa “Reale”, che aveva portato tra lo stesso anno ed il 2015 all’arresto di 58 soggetti. Tra di loro, Giuseppe Pelle, capo della cosca “Pelle-Gambazza”, fra i maggiorenti del cosiddetto Mandamento Ionico della ‘ndrangheta reggina.

Un’operazione che ha confermato l’attivismo delle ‘ndrine reggine nel narcotraffico internazionale, condotta in collaborazione con la polizia antinarcotici colombiana, la Dea, la polizia nazionale olandese, la gendarmeria francese e la Dcsa. 

Un vero e proprio spiegamento di forze che ha portato alla luce contatti stabili e diretti tra i rappresentanti delle organizzazioni fornitrici e dei referenti in Sudamerica. 

Come si rende noto in conferenza stampa, nel caso dell’indagine Edera, il narcotico era destinato alla vendita principalmente in Lombardia, dove opera la ‘ndrangheta in continuo collegamento con le locali dei mandanti reggini, nonché in Veneto grazie a rapporti intrapresi con gli ambienti della malavita locale. 

Scacco ai narcos calabresi: i dettagli di "Edera", la maxi operazione del Ros | VIDEO

Quattro gruppi criminali 

Un giro criminale architettato da quattro gruppi che gestivano le attività illecite. 

Un primo sodalizio si occupava dell’importazione di droga attraverso scali aeroportuali o per mezzo di trasporti su gomma via Spagna, come è stato accertato con il sequestro a Ventimiglia (IM) risalente al 19 giugno del 2010, di un carico di 22 chilogrammi di cocaina nascosto su un autoarticolato.

Il secondo gruppo risulta riconducibile alle cosche di Platì, a cui facevano capo Pasquale Calabria e Francesco Trimboli. La loro occupazione era quella di smerciare cocaina all’ingrosso in Lombardia e marijuana nella provincia di Reggio Calabria. Anche in questo caso, il 15 febbraio del 2011 a  Rudiano (BS), veniva sequestrato 1 chilo di cocaina.

Il terzo sodalizio ha radici in Calabria: i suoi promotori risultano essere Domenico Ficara e gli allora latitanti calabresi Santo Scipione e Domenico Trimboli. L’associazione criminale gestiva l’acquisto di narcotico in Sudamerica e lo esportava poi verso il Canada e l’Italia. Qui, in particolare, la droga veniva ceduta ad altri sodalizi calabresi e veneti. 

Nell’aprile del 2013, con l’avanzamento delle indagini, venivano catturati Domenico Trimboli, in collaborazione con lo Sco e la polizia colombiana, e Santo Scipione. Entrambi sull’elenco dei “latitanti pericolosi”, erano stanziati in Colombia dove curavano i loro affari. Sono risultati riconducibili a questo sodalizio i circa 180 chilogrammi di cocaina poi intercettati e sequestrati il 5 maggio del 2013  presso il porto di Gioia Tauro, in collaborazione con il locale Ufficio delle Dogane.

Il quarto gruppo, infine, era gestito da Domenico Strangio con il concorso e il finanziamento di soggetti collegati alle ‘ndrine gioiesi e rosarnesi. Da quanto è emerso, i malviventi si occupavano principalmente di importazioni di stupefacente dalla Colombia e dall’Ecuador, fatto giungere, tra il febbraio 2011 ed il febbraio 2013, tramite gli scali portuali di Anversa (Belgio), Rotterdam (Olanda) e Gioia Tauro. Proprio in quest’ultimo, il 6 ottobre del 2011 venivano sequestrati ulteriori 36 chilogrammi di cocaina.

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