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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Assolda la 'ndrangheta contro il nipote e la cognata per l'eredità: 9 arresti tra Lombardia e Calabria

Operazione "Hope" dei carabinieri di Brescia. La spedizione punitiva scoperta dalla Dda di Reggio Calabria mentre indagava sulla cosca ‘ndranghetista dei Bellocco di Rosarno

Gravi episodi delittuosi, compiuti anche con modalità mafiose e con la finalità di agevolare la cosca Bellocco di Rosarno. Con questa accusa la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia  ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di nove persone. Oltre alle catture, eseguite dal Ros dei carabinieri insieme ai comandi provinciali della Lombardia, del Veneto e della Calabria, sono scattate numerose perquisizioni domiciliari e locali in varie province del territorio nazionale, a cui ha partecipato anche la guardia di finanza di Brescia, che ha operato in relazione a specifiche e complementari ipotesi di reati finanziari sviluppate a carico degli indagati.

I dettagli dell'operazione Hope

Le indagini hanno avuto inizio quando la Dda di Reggio Calabria, nel corso di un’articolata attività investigativa a carico di appartenenti alla potente cosca ‘ndranghetista dei Bellocco di Rosarno, aveva avuto notizia di un’imminente azione aggressiva contro alcuni mantovani.

L'attività investigativa, coordinate da Direzione distrettuale antimafia e condotte dal Ros, si sono sviluppate attorno alla figura del calabrese Antonio Loprete, di 56 anni, vicino al clan dei Bellocco, e alla mantovana Marta Magri, di 56 anni, che come sostengono i carabinieri "pienamente consapevole della caratura criminale del calabrese", si sarebbe rivolta a Loprete per “risolvere” una controversia economica,legata a un'eredità, con il nipote e la cognata. Il proposito però sarebbe stato scoperto dai carabinieri che indagavano sulla cosca ‘ndranghetista dei Bellocco di Rosarno.

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