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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Giro di squillo sull'asse Romania-Calabria-Sicilia: chiesta condanna anche per un reggino

Sara Varazi, il pubblico ministero del tribunale di Agrigento ha chiesto le condanne per gli imputai al processo scaturito dall'inchiesta "Semiramide" dei carabinieri di Reggio Calabria

Una operazione condotta sul campo, che aveva permesso ai carabinieri del comando di Reggio Calabria di sgominare un giro di prostituzione sull’asse Romania-Reggio Calabria -Licata. “Semiramide”, il nome dell’operazione, scattata nel 2011, dopo dieci anni vede la fase processuale quasi concludersi. 

Un segmento dell'inchiesta, negli anni successivi, è approdata al tribunale di Agrigento. Agli imputati si contestano i reati di associazione a delinquere, induzione e sfruttamento della prostituzione. Sara Varazi, il pubblico ministero, ha chiesto cinque condanne a pene comprese fra i 3 e i 9 anni e 6 mesi di reclusione. 

"Non c'è dubbio - ha detto il magistrato della Procura nel corso della requisitoria - che sono stati loro a organizzare e gestire l'arruolamento delle squillo seguendo tutte le fasi: dall'ingresso in Italia, talvolta pagando loro le spese per il viaggio, fino alla gestione dell'attività e all'imposizione di tutte le regole logistiche. In cambio le ragazze ricevevano protezione".

La pena più alta - 9 anni e 6 mesi di reclusione - è stata chiesta per Gicu Radu, 42 anni, originario della Romania e già condannato per fatti analoghi. Sarebbe stato lui uno dei promotori dell'organizzazione a delinquere che reclutava prostitute. Tra gli imputati c’è anche il reggino Alessandro Polimeni, 42 anni, per cui sono stati chiesti sette anni e 6 mesi. La trentenne Valentina Laura Enache sarebbe stata una prostituta di fiducia di Radu che, oltre ad esercitare, avrebbe controllato per conto del suo "capo" l'attività delle donne "conteggiando le prestazioni sessuali, contabilizzando il ricavato, raccogliendo il denaro e informando i vertici di ogni vicenda".

Gli altri componenti, invece, secondo quanto ha ricostruito il pm nella requisitoria, avrebbero organizzato tutti i dettagli dell'attività: dal procacciamento, alla gestione delle prestazioni negli appartamenti e alle tariffe. "In alcune intercettazioni - ha aggiunto - Radu medita di estendere i suoi affari in Inghilterra dove avrebbe avuto maggiori guadagni".

I giudici della prima sezione penale, presieduta da Alfonso Malato con a latere Alessandro Quattrocchi e Giuseppa Zampino, hanno rinviato l'udienza al 30 settembre, giorno in cui il processo si dovrebbe concludere. 

Fonte: Agrigentonotizie

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