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Operazione "Senso unico", micro auricolari per superare gli esami di guida | VIDEO

La Guardia di finanza esegue due arresti e sequestra 5 scuole guida fra Reggio Calabria, Pistoia e Brescia, patenti facili per oltre 50 soggetti

Ottenere la patente di guida era diventato assai facile, bastava indossare un auricolare invisibile e ascoltare le “dritte” per superare i quiz abilitanti al conseguimento del titolo di guida. Per rompere questo meccanismo, all’alba di oggi, è scattata l’operazione “Senso unico”.

I militari del ocmando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria, con la collaborazione dei finanzieri del comando provinciale di Pistoia e Brescia, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di I.M. 55enne titolare di autoscuola e E.I. 58enne funzionario pubblico, un’interdittiva con applicazione del divieto temporaneo di esercitare le attività professionali nei confronti di un altro titolare di autoscuola, T.S. di 50 anni.

Contestualmente è stato notificato il sequestro preventivo di cinque società esercenti le attività di autoscuole, scuole di pilotaggio e nautiche e del loro patrimonio aziendale. Sono in corso, inoltre, perquisizioni presso gli uffici dei funzionari pubblici infedeli delle motorizzazioni civili di Reggio Calabria e Pistoia, presso 11 sedi legali ed unità locali delle autoscuole, oggetto d’indagine e in tutti gli altri luoghi nella disponibilità degli indagati per l’acquisizione di ulteriori elementi di prova. L’autorità giudiziaria ha emesso inoltre l’ordine di esibizione di documentazione nei confronti delle citate motorizzazioni.

Il provvedimento, a firma del giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, Federica Brugnara, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal procuratore capo Giovanni Bombardieri, nell’ambito di un’operazione coordinata dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dai sostituti procuratori Sara Amerio e Nunzio De Salvo, rappresenta l’epilogo di complesse ed articolate indagini condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Reggio Calabria in relazione alle condotte illecite realizzate da alcune autoscuole insistenti nelle province di Reggio Calabria, Pistoia e Brescia.

L’attività investigativa ha consentito di far emergere l’esistenza di una associazione a delinquere, composta da 13 persone di cui fanno parte titolari e dipendenti di autoscuole e funzionari pubblici, i quali, attraverso la perpetrazione di una serie di reati, tra i quali truffa, corruzione e falso, avrebbero agevolato, fino a falsarne l’esito dietro cospicuo pagamento, le procedure di concessione di abilitazioni alla guida di veicoli di ogni genere, a favore di oltre 50 soggetti. Nel complesso risultano coinvolti 71 persone di cui 11 pubblici funzionari.

"L’ideatore del sistema - secondo i finanzieri comando provinciale - è I. M., “dominus” nel settore delle autoscuole reggine, il quale con una rete di pubblici dipendenti infedeli sarebbe riuscito ad estendere i propri illeciti interessi in Calabria, Toscana e Lombardia. Beneficiari del sistema sono risultati vari soggetti, soprattutto di origine straniera, spesso con palesi difficoltà a leggere e comprendere la lingua italiana e/o privi di adeguata preparazione teorica e pratica.

I sodali per la riuscita dell’intento illecito organizzavano ogni minimo particolare, a partire dalla scelta dell’esaminatore più “comodo” che in numerosi casi compilava direttamente i quiz riservati ai candidati, ovvero, con omissione di vigilanza, consentiva ad essi l’utilizzo di apparecchiature elettroniche o telefoni cellulari – ovviamente non ammessi - per poter ricevere le risposte esatte. Per questi illeciti venivano richiesti compensi fino a 14.000 euro".

Particolarmente significativi i casi di alcuni candidati che hanno superato gli esami di teoria a quiz con procedura informatica, pur con pc spento mentre una candidata ha conseguito l’idoneità ai medesimi esami di teoria (i famigerati quiz) pur essendo rimasta fuori dall’aula d’esami.

"Una delle metodologie utilizzate dai sodali - spiega ancora la guardia di finanza - è l’utilizzo di “auricolari miniaturizzati”, senza fili, che permettono a due o più interlocutori di parlare e ascoltare a distanza senza destare sospetto. L'auricolare, infatti, viene occultato all’interno dell'orecchio dell'utilizzatore diventando in tal modo invisibile ed è in grado di far comunicare l’utente in maniera discreta senza che nessuno notasse la conversazione".

Il provvedimento cautelare eseguito costituisce la conclusione di un complesso iter investigativo che dimostra - ancora una volta - la costante azione della guardia di finanza nella ricerca e repressione, oltre ai crimini di matrice economico-finanziaria, anche a quelli contro la pubblica amministrazione.

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