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Le rotte del narcotraffico

'Ndrangheta, fiumi di droga dal Sud America in Europa per decine di milioni: il ruolo dei cinesi

Operazione "Aspromonte emiliano" della Guardia di finanza di Bologna. Il leader dell'associazione ai vertici della 'ndrina "Staccu" di San Luca. Sequestro beni per oltre 50 milioni. Eseguite 41 ordinanze di custodia cautelare: i nomi

Maxi operazione "Aspromonte emiliano" della Guardia di finanza di Bologna contro il narcotraffico internazionale. Sono quarantuno le ordinanze di custodia cautelare: 37 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e un obbligo di dimora, eseguite dai finanzieri con il supporto del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico) e di altri reparti, nelle province di Bologna, Reggio Emilia, Modena, Parma, Milano, Cremona, Brescia, Pavia, Livorno, Roma, Foggia, Potenza, Crotone e Reggio Calabria, a carico di persone ritenute appartenenti a un'associazione a delinquere, composta da italiani appartenenti o contigui alla 'ndrangheta reggina e crotonese, dedita al traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana.

Le misure cautelari, disposte da Alberto Gamberini, gip del tribunale di Bologna, costituiscono l’epilogo di complesse indagini di polizia giudiziaria dirette da Roberto Ceroni della locale Direzione distrettuale antimafia, coordinate dalla procura nazionale antimafia e antiterrorismo, alla luce di convergenze emerse con altri filoni investigativi delle procure di Firenze, Potenza e Trento, e condotte, per quasi due anni, dagli specialisti del Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna.

Le chat criptate e la struttura del sodalizio criminale

Grazie all’acquisizione delle chat criptate intrattenute tramite la piattaforma Sky ECC, smantellata nel 2021 a seguito di un’operazione di un Joint Investigation Team sotto l’egida di Europol, i finanzieri avrebbero ricostruito la struttura del sodalizio criminale e l’intera filiera dell’approvvigionamento dello stupefacente. 

L'incessante brokeraggio del boss 

"Il leader dell’associazione - spiegano dal comando provinciale della Guardia di finanza di Bologna - è stato identificato in un soggetto, già noto alle cronache, ai vertici della 'ndrina "Staccu" di San Luca (Reggio Calabria), latitante in Spagna dal 2018 e tratto in arresto a marzo 2021.

Per gli inquirenti "nel periodo di latitanza, il boss ha tirato le fila di una vastissima rete di narcotraffico internazionale in grado di gestire carichi di stupefacente nell’ordine delle centinaia di chilogrammi al mese, in affari con i potentissimi cartelli Sudamericani (fra cui il Primeiro Comando da Capital brasiliano e organizzazioni criminali colombiane, peruviane, messicane e boliviane) e alcuni dei più noti e pericolosi latitanti italiani.

Grazie all’incessante brokeraggio del boss, lo stupefacente, proveniente dai Paesi di produzione Sud-Americani, giungeva nei porti dell’Europa settentrionale (in particolare Anversa e Rotterdam) per essere subito dopo distribuito in tutto il vecchio Continente.

Il boss aveva affidato la gestione del mercato italiano ai promotori dell’associazione, soggetti calabresi da anni residenti nel Parmense e nel Reggiano che, avvalendosi di basi logistiche dislocate in varie regioni (Calabria, Lazio e Lombardia), di corrieri e di imprese compiacenti, erano in grado di occuparsi, con indiscussa professionalità e disinvoltura, dei traffici illeciti della cosca in tutta la Penisola".

Le indagini: fiumi di droga per decine di milioni di euro

Nel corso delle indagini, sono stati ricostruiti approvvigionamenti e cessioni per quantitativi che sfiorano i 1.200 chili di cocaina, i 450 chili di hashish e i 95 chili di marijuana. Questi ingenti quantitativi di stupefacente avrebbero fruttato all’associazione decine di milioni di euro, parzialmente reimpiegati in 14 società intestate a prestanome e utilizzate anche per “mascherare”, in pieno periodo di lockdown pandemico, i trasporti di droga attraverso false bolle di accompagnamento.

Il ruolo dei cinesi ed il sistena fei ch’ien

"Un ruolo attivo e assolutamente prezioso nella sistematica opera di riciclaggio dei proventi illeciti del sodalizio criminale - spiegano ancora le fiamme gialle - è stato ricoperto da una vera e propria rete di persone di nazionalità cinese attraverso il fei ch’ien (sistema “informale” di trasferimento di denaro). In particolare, dopo aver prelevato ingenti somme di contanti, i cittadini sinici provvedevano a inviarlo, attraverso una lunga catena di bonifici, ad aziende commerciali ubicate in Cina e Hong Kong. 

Queste ultime, attraverso articolati meccanismi di “compensazione”, erano in grado di recapitare il denaro ai broker del narcotraffico e agli stessi cartelli sudamericani attraverso “agenti” residenti all’estero". Dalle indagini sarebbe emerso che, grazie al meccanismo dei fei ch’ien, "l’associazione è stata in grado di ripulire più di 5 milioni di euro; due “riciclatori” cinesi sono stati colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere".

La droga finita sotto chiave

Durante le indagini sono stati inoltre arrestati, in flagranza di reato, tre cittadini italiani e sequestrati 43 chili di cocaina, 44 chili di hashish, sostanze da taglio e frullatori utilizzati per preparare il narcotico, poco meno di 140 mila euro in contanti (trovati nella disponibilità di uno dei "riciclatori" cinesi) e 10 mila prodotti contraffatti (di cui 3.200 articoli di abbigliamento recanti i marchi di famosi brand e svariate confezioni di farmaci contro la disfunzione erettile per un totale di 6.800 blister).

La collaborazione instaurata con l’Attaché 

Di assoluta utilità per la riuscita delle indagini si è rivelata la collaborazione instaurata con l’Attaché presso l’ambasciata statunitense a Roma dell’Homeland security investigations (Hsi), principale branch investigativo dell’U.S. Department of Homeland Security. Il dipartimento è responsabile delle indagini sulla criminalità transnazionale, con particolare riguardo alle organizzazioni terroristiche e malavitose che sfruttano il sistema normativo ed economico-finanziario internazionale per commettere reati. L’Hsi, le cui competenze sono sovrapponibili a quelle della Guardia di finanza, ha più volte fornito supporto di natura tecnico - investigativa e di intelligence ai militari, contribuendo a disarticolare efficacemente il sodalizio criminale.

Il sequestro beni

Oltre alle 41 ordinanze di custodia cautelare, le fiamme gialle bolognesi hanno eseguito il sequestro di 44 immobili e terreni, 17 autoveicoli/motocicli, 354 rapporti bancari e 80 fra società, attività commerciali e partecipazioni sociali, per un valore complessivo stimato di oltre 50 milioni di euro; sono state altresì effettuate numerose perquisizioni personali e locali, tuttora in corso.

Le misure cautelari

In carcere

Barbera Francesco, nato a Rizziconi il 17 ottobre 1970;
Bumbaca Simone, nato a Roma il 26 marzo 1995;
Cardaciotto Giuseppe, nato a Cinquefrondi il 13 dicembre 1989;
Cistaro Giuseppe, nato a Crotone il 20 marzo 1979;
Condello Giuseppe, nato a Taurianova il 19 aprile 1970;
Cosentino Franco, nato a Cirò Marina (Crotone) il 6 maggio 1974;
Costanzo Niko, nato a Catanzaro il 28 giugno 1994;
Costanzo Pietro, nato a Catanzaro il 7 marzo 1992;
Costanzo Rosario, nato a Petilia Policastro (Catanzaro) il 2 ottobre 1964;
Drago Alessio, nato a Cariati (Cosenza) il 12 settembre 1993;
Fava Claudio, nato a Scandiano (Reggio Emilia) il 28 settembre 1982; 
Ferrinda Vincenzo, nato a Oppido Mamertina il 5 novembre 1982;
Frustillo Luca, nato a Cariati il 22 dicembre 1985;
Generoso Giovanni, nato a Guastalla (Reggio Emilia) il 17 ottobre 1994;
Giorgi Fortunato, nato a San Luca il 7 luglio 1965;
Giorgi Giuseppe, nato a Melito di Porto Salvo il 26 settembre 1996;
Giorgi Giuseppe, nato a La Louviere (Belgio) il 24 luglio 2000;
Hoxhaj Nertil, nato in Albania (EE) il 15 settembre 1985;
Lonetti Gennaro, nato a Cariati (Cosenza) il 19 gennaio 1987;
Masi Massimiliano, nato a Roma (Roma) il 6 marzo 1981;
Modafferi Antonino, nato a Reggio Calabria il 23 agosto 1980;
Napoli Domenico, nato a Locri il 16 agosto 1986;
Oppido Raffaele, nato a Crotone il 27 febbraio 1993;
Oppido Salvatore, nato a Crotone il 24 agosto 1990;
Pezzella Daniele, nato a Napoli il 4 novembre 1979;
Procopio Francesco, nato a Cariati (Cosenza) il 20 ottobre 1983;
Proshka Ervin, nato a Rrogozhine (Albania) il 14 giugno 1991;
Romeo Giuseppe, nato a Locri il 22 aprile 1986;
Sanna Costanzo, nato a Sassari il 19 luglio 1963;
Saracino Michele, nato a Cerignola (Foggia) 1'8 marzo 1991;
Scarantino Gabriele, nato a Scandiano (Reggio Emilia) 1'11maggio1990;
Seferi Reshit, nato a Rrogozhine (Albania) il 22 giugno 1991;
Silipo Francesco, nato a Crotone il 3 luglio 1988;
Tuci Ankeloid, nato in Albania (EE) il 15 giugno 1982;
Ventura Francesco, nato a Isola Capo Rizzuto (CZ) il 13 marzo 1979;

Ai domiciliari

Caprioli Marco, nato a Leno (Brescia) il 7 marzo 1981;
Carobene Nunzio, nato a Casavatore (Napoli) il 24 luglio 1978;
Malena Cataldino, nato a Crotone il 3 dicembre 1988;

Obbligo di dimora

AlfìTeresa, nata a Cariati (Cosenza) il 12 maggio 1992;

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