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Osservatorio disagio abitativo, dal Comune nessuna risposta

"L'amministrazione comunale non ha ancora preso alcun provvedimento per impedire che delle famiglie finiscano sulla strada"

C'è il rischio concreto che alcune famiglie reggine finiscano sulla strada, senza un tetto dove dormire. E' la dura denuncia che arriva dall'Osservatorio sul disagio abitativo che da tempo si sta battendo per i diritti dei più fragili che sono in attesa di un alloggio dignitoso dove vivere. 

“Mentre l’1 luglio 2021 segna la fine del blocco degli sfratti per tutte le famiglie che hanno ricevuto la sentenza prima del 28 febbraio 2020 il Comune di Reggio Calabria – afferma l'Osservatorio - non ha ancora preso alcun provvedimento per impedire che delle famiglie finiscano sulla strada. Inoltre l’Amministrazione comunale continua a mettere in ginocchio il settore erp, come ha fatto negli ultimi anni, accantonando le entrate del settore per destinarle ad altre finalità mentre per legge dovrebbe impegnarle esclusivamente alle spese degli alloggi” .

“Il 18 maggio scorso gli enti dell’Osservatorio sul disagio abitativo hanno chiesto di essere auditi dalla Prima Commissione Bilancio – ricorda - su questa fondamentale questione delle entrate del settore erp. Dopo quarantacinque giorni l’audizione non è stata fissata, sebbene il presidente della Commissione, Armando Neri, avrebbe dovuto provvedere entro trenta giorni dalla richiesta. La stessa richiesta di audizione è stata presentata il 23 maggio scorso alla Quinta Commissione consiliare Politiche abitative. In questo caso il presidente della Commissione, Carmelo Romeo, il 4 giugno ha risposto dichiarando che il tema delle entrate del settore erp non rientrerebbe nelle competenze della Commissione”. 

“Non crediamo che le entrate del settore erp non rientrino tra le competenze della Commissione – specifica  - visto che si occupa di politiche abitative, tuttavia l’8 giugno l’Osservatorio ha riformulato la richiesta di audizione inserendo come oggetto tutti i temi della politica abitativa. Ma fino ad oggi non è arrivata alcuna risposta. Sarebbero sufficienti questi fatti per definire la volontà di non garantire il diritto fondamentale all’alloggio. Ma la lista dei fatti, purtroppo, è molto più lunga”.

Cambio alloggio ed ex Polviera 

“Il diritto al cambio alloggio per gli assegnatari continua ad essere negato. Dopo 25 anni dall’approvazione della legge regionale e a quasi un anno dalla diffida presentata dagli enti dell’Osservatorio e dalle famiglie per l’applicazione della norma sui cambi alloggi il Comune e l’Aterp non vi hanno ancora provveduto completamente. Centinaia di famiglie si vedono, ancora, negato da anni il diritto al cambio alloggio e questo avviene anche per i casi più gravi, dove è a rischio la vita di persone gravemente ammalate”.

“Da dicembre scorso l’assessore Albanese ha dichiarato che il settore erp è impegnato ad attuare le verifiche per recuperare gli alloggi da assegnare . Per questo nell’incontro del 21 maggio l’assessore ha sostenuto che erano stati recuperati circa 50 alloggi e quindi aveva preso l’impegno di avviare entro 20 giorni le assegnazioni a favore dei nuclei familiari vincitrici del bando 2005 e della graduatoria di emergenza abitativa pubblicata il 22 dicembre 2020. Ma dopo 40 giorni, nessun alloggio è stato assegnato. E’ evidente che quanto dichiarato dall’assessore Albanese sulle verifiche avviate non corrisponde del tutto ai fatti”.

“Ancora niente per il finanziamento di 11 milioni di euro del Decreto Reggio finalizzato all’acquisto di alloggi da assegnare. Il sindaco Falcomatà aveva preso l’impegno di fornire nell’incontro del 21 maggio delle informazioni sulla pratica del finanziamento. Ma così non è stato. Ad oggi non si sa per quale motivo il Comune non abbia ancora ricevuto la risposta definitiva dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dal quale dipendono i finanziamenti del Decreto Reggio”.

“Per l’ ex Polveriera il sollecito del Comando militare ed i finanziamenti che sarebbero arrivati per il parco hanno convinto il Comune a riavviare il progetto. Ma le azioni poste in essere per la sistemazione abitativa delle prime 4 famiglie, non prevedendo alcun dialogo con le stesse e soprattutto non rispettando la normativa vigente, non hanno portato alcun risultato. Invitiamo, ancora una volta, - conclude l'Osservatorio - il Sindaco e tutta l’amministrazione comunale a voltare pagina rispetto a questa politica di negazione del diritto alla casa, aprendosi ad un vero dialogo tra le parti e mantenendo fede agli impegni assunti”.

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