L'Osservatorio lancia l'allarme: "a luglio riprendono gli sfratti"
I rappresentanti delle associazioni sono tornati a protestare in piazza Italia per il diritto fondamentale alla casa per le famiglie più deboli.
Sono tornati in piazza, questa mattina, i rappresentanti dell' Osservatorio sul disagio abitativo (Un Mondo Di Mondi, CSOA Angelina Cartella, Reggio Non Tace, Ancadic, Società dei Territorialisti/e Onlus e Collettiva AutonoMia) preoccupati per le famiglie che tra pochi giorni saranno sfrattate.
"L’Amministrazione Comunale continua a non considerare - dicono - il diritto fondamentale alla casa per le famiglie più deboli. Lo fa non rispettando gli impegni, negando il diritto o offrendo un’applicazione “al ribasso. Tutto questo avviene mentre dal primo luglio ripartiranno gli sfratti per le famiglie che hanno avuto la sentenza prima del 28 febbraio 2020. Nell’ incontro del 21 maggio scorso l’assessore Albanese aveva dichiarato che entro 20 giorni sarebbero cominciate le assegnazioni per il bando 2005 e per le emergenze abitative della graduatoria di dicembre 2020. Tuttavia dopo più di un mese non solo nessuna assegnazione è stata effettuata, ma neppure una giustificazione è stata data".
"Tra le 28 famiglie vincitrici della graduatoria di emergenza abitativa - contina l'Osservatorio - qualcuna potrebbe subire l’esecuzione di sfratto già da luglio prossimo, mentre molte altre non sono in nessuna graduatoria a causa di una gestione delle emergenze abitative del tutto errata. Da luglio tante famiglie con minori potrebbero finire sulla strada, ma il Comune continua a negare il diritto alla casa e quindi non prende alcuna misura. Quando l’ente è costretto ad assegnare alloggi per favorire altre finalità questa politica di negazione si traduce in un’applicazione “a ribasso” del diritto alla casa. E’ quanto sta accadendo con il riavvio del progetto ex Polveriera per il quale il Comune, per favorire l’utilizzo dei finanziamenti sull’area, insiste nel voler assegnare un solo alloggio a più nuclei familiari assieme, mentre la normativa regionale ( art. 7 LR 32/1996) stabilisce che ad ogni nucleo familiare va assegnato un alloggio. Eppure si potrebbe consentire sia l’applicazione dei finanziamenti che il pieno diritto alla casa. Ma il Comune applica “a ribasso” il diritto alla casa anche per tantissime famiglie assegnatarie".
"Da 26 anni il Comune di Reggio Calabria non applica la normativa regionale (artt. 42-43-44-45 LR 32/1996) per l’istituto del cambio alloggio, che è fondamentale per garantire il pieno diritto alla casa. E’ così che a qualche centinaio di famiglie assegnatarie viene negato il cambio alloggio richiesto che spetta per legge. Queste famiglie sono costrette a vivere in condizioni abitative inadeguate, che in alcuni casi mettono in serio pericolo la vita di alcuni componenti della famiglia. Sempre a “ribasso” è offerto il diritto all’alloggio a moltissimi assegnatari ai quali il Comune non garantisce la manutenzione straordinaria dei loro alloggi, perché da anni utilizza i fondi (le entrate del settore erp) destinati alla manutenzione per il buco di bilancio. A questo riguardo gli enti riuniti nell’Osservatorio sul disagio abitativo - conclude - il 18 maggio 2021 hanno chiesto alla Commissione consiliare bilancio un’ audizione per chiedere che le entrate del settore erp vengano utilizzate per la manutenzione straordinaria degli alloggi popolari. Ad oltre trenta giorni dalla richiesta, termine ultimo perché la Commissione consiliare si pronunci, non è pervenuta ancora alcuna risposta".