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Cronaca

Palazzo Campanella, crolla il tetto e distrugge l'auditorium Calipari: nessun ferito

Il tetto col suo peso immenso di tonnellate ha schiacciato tutti gli interni, distruggendo le file di poltrone, lo spazio-regia e il palco rialzato. Il presidente Tallini: "Per miracolo non c’è stata una strage"

All'improvviso un boato e poi il crollo. Questo pomeriggio è collassato il tetto dell'auditorium Nicola Calipari all'interno di palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale. Fortunatamente, all'interno della sala, che solitamente ospita convegni e incontri, non c'era nessuno. Sul posto è in corso un intervento dei vigili del fuoco per stabilire la dinamica dell'accaduto. Presenti anche gli agenti della polizia di Stato. (foto del tetto di Anna Serra Facebook)

Crollo tetto-2

La dichiarazione del presidente Tallini

"Un crollo per ora inspiegabile, un collassamento dell’intero tetto della struttura che si è abbattuto col suo peso immenso di tonnellate schiacciando tutti gli interni, distruggendo le file di poltrone, lo spazio-regia e il palco rialzato. Per miracolo non c’è stata una strage". Mentre raggiunge urgentemente in auto Reggio, il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini commenta così il drammatico, rovinoso schianto che oggi pomeriggio si è verificato a palazzo Campanella distruggendo l’Auditorium Nicola Calipari.

"Per fortuna – aggiunge Tallini – nel primo pomeriggio quando si è improvvisamente verificato il tracollo, a quanto pare l’auditorium era deserto e non ci dovrebbero essere vittime né danni alle persone".

Crollo tetto Tallini Neri-2"Appena informato del gravissimo episodio – continua il presidente dell’Assemblea – ho delegato il collega Giuseppe Neri, presidente della commissione bilancio, per compiere un primo sopralluogo sommario sul posto e mi sono messo subito in macchina per raggiungere la sede del Consiglio".

L'auditorium fiore all'occhiello del Palazzo

Riservato ad eventi e congressi di grande rilevanza coi suoi 600 posti a sedere, l’Auditorium era stato inaugurato il 30 marzo 2005, con una solenne cerimonia ufficiale presenziata dall’allora presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi.

Era stato definito un’agorà elegante ed ipertecnologica ultimata in tempi record per poter consentire di rendere omaggio, a meno di un mese dal suo altissimo sacrificio, a un calabrese, Nicola Calipari, riconosciuto come una delle figure più fulgide dell’Italia,, un fedele, efficiente e leale servitore dello Stato caduto nella sua ultima missione, l’ennesima portata a termine con successo portando in salvo la giornalista Giuliana Sgrena, sequestrata, nel mese di febbraio del 2005, dalla Jihad islamica; Nicola Calipari muore facendole scudo con il proprio corpo per proteggerla dai proiettili di un posto di blocco statunitense.

Nel corso degli anni l’Auditorium è stato sottoposto a numerosi interventi di adeguamento e qualche anno fa sul tetto era stata collocata una batteria di pannelli solari.

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