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Cronaca

Palazzo San Giorgio, rinviato a mercoledì il vertice di maggioranza

Il Partito democratico è rimasto all'angolo ma il ritorno al voto sarebbe perdente, Pazzano prepara una mozione di sfiducia e il centrodestra appare diviso

Il Partito democratico e la colazione di maggioranza rinviano a mercoledì sera il vertice per stabilire le mosse da seguire per “sciogliere” il nodo Palazzo San Giorgio. I “democrat”, dopo la sentenza di condanna patita dal sindaco Giuseppe Falcomatà, si ritrovano senza peso politico all’interno dell’amministrazione comunale e devono trovare una soluzione per uscire da questo vicolo cieco.

La scelta di Giuseppe Falcomatà di assegnare la carica di vice sindaco al Comune a Paolo Brunetti, esponente di Italia viva: il partito di Renzi che pare allontanarsi dal centrosinistra, e a Carmelo Versace, soggetto politico di riferimento di Carlo Calenda in Calabria, a Palazzo Alvaro, ha creato diversi malumori e, allo stesso tempo, ha lasciato il pallino in mano al sindaco sospeso per effetto della legge Severino che, anche lontano dai piani alti della politica reggina, può esercitare il suo peso su entrambi i palazzi che si affacciano su piazza Italia.

Ma cosa potrà fare il Partito democratico? Il partito sarà pronto a provocare una crisi e riportare il Comune al voto, rischiando di perdere Palazzo San Giorgio a favore del centrodestra? Il partito di Enrico Letta, poi, ha un candidato sindaco su cui poter puntare per superare “la stagione Falcomatà” e non consegnare la casa comunale alla coalizione guidata da Berlusconi, Salvini e Meloni?

Sono queste le domande cui saranno chiamati a rispondere i maggiorenti reggini del Partito democratico e degli altri partiti che hanno dato vita alla maggioranza uscita vincente dalle elezioni comunali dello scorso anno.

Dall’altra parte dell’emiciclo dell’aula Battaglia, infine, la strategia non è ancora precisa. L’ipotesi dimissioni di massa dell’opposizione non pare scaldare i cuori di tutti i componenti del centrodestra e il ritorno alle urne potrebbe essere rinviato.

Saverio Pazzano, infine, questa mattina ha avanzato la proposta di una mozione di sfiducia al vice sindaco Brunetti che, mettendo insieme le varie anime dell'opposizione, potrebbe riaprire le porte ad elezioni anticipate. 

"Ho la richiesta di dimissioni in tasca ma ne servono altre 15. Il passaggio fondamentale - ha spiegato Pazzano - è la sfiducia da discutere insieme in Consiglio comunale. Chiedo ai consiglieri e alle consigliere di riconsegnare alla città il dibattito politico. Chiedo una mozione di sfiducia al sindaco facente funzioni Paolo Brunetti. Questa città cammina col capo chino. Ditemi voi un luogo pubblico in cui si può fare sport o cultura. Non c'è alcuna volontà di riflessione e di discussione. Ai consiglieri comunali dico di ridare la possibilità ai cittadini di andare al voto. Chiedo la sfiducia al sindaco che riporterà al ritorno al voto. Io ho già firmato l'atto, mancano le firme di tutti gli altri".

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