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Cronaca

Patrimonio edilizio, il Tribunale amministrativo regionale condanna il Comune

I giudici amministrativi hanno sanzionato la gestione dell'ente. La soddisfazione di Francesco Nucara (Ancadic)sul ricorso presentato dall'assegnatario di un alloggio

"Siamo partiti circa 14 anni fa, constatando già con le amministrazioni precedenti che purtroppo il patrimonio edilizio comunale veniva abbandonato. Non si aveva consistenza del numero degli alloggi di proprietà comunale, né della conoscenza degli alloggi destinati ai bisogni più urgenti per le famiglie, di quelle sfrattate perché non avevano i soldi per pagare il canone di locazione, o di quelle che avevano subito danni di parte dell'edificio pericolanti. Si tratta di persone che stavano in mezzo ad una strada o venivano ospitati in altre situazioni disagevoli".

Così l'avvocato Francesco Nucara dell'Associazione nazionale d'ispirazione cattolica per il diritto di cittadinanza (Ancadic) in merito ad una recente sentenza del Tar, sezione staccata di Reggio Calabria, che ha accolto il ricorso di un assegnatario contro il rigetto della richiesta di assegnazione di un alloggio Erp. Il Tar ha evidenziato come il Comune sia proprietario di 2.848 alloggi di edilizia popolare, di cui 522 riservati ai sensi della legge regionale 32/96 per far fronte a situazioni di emergenza abitativa. Per 323 alloggi riservati sono in corso le procedure di regolarizzazione, mentre 6 risultano attualmente disponibili.

"Il Comune non ha mai fatto un vero censimento - ha aggiunto Nucara - assecondando quasi il concetto dell'alloggio popolare come un bene proprio. La legge regionale 32/96, invece, prevede invece un'assegnazione temporanea in situazione d'emergenza. E tutti coloro che hanno necessita' ed emergenza ne devono godere. Invece il Comune ha assegnato questi immobili perennemente - ha concluso - paralizzando la gestione del patrimonio immobiliare, senza riassegnarli a chi ne ha bisogno".

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