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La Strada

Pazzano: "Si modifichi il regolamento esenzione tributi per chi denuncia il racket"

"Abbiamo chiesto che il dirigente esprima in tempi celerissimi un parere tecnico per iscritto"

"La nostra caratteristica è che non abbandoniamo mai una causa, afferma il movimento La Strada -  finché non otteniamo un risultato: anche rilevare le inadempienze di questa amministrazione comunale è un risultato, in un territorio spesso perfino rassegnato a non avere risposte. Da un anno chiediamo costantemente dell’esenzione dai tributi locali per chi denuncia il racket. Un dovere culturale per una città in cui la ’ndrangheta e l’illegalità sono presenti in modo pervasivo.

Un dovere culturale per l’amministrazione che dovrebbe correre e fare a gara nell’applicare misure che possano aiutare Reggio a liberarsi da questa morsa. Invece, c’è un invece grande quanto tutto il Palazzo comunale. Da un anno chiediamo che sia data applicazione del regolamento deliberato nel 2012 dal Consiglio comunale e che consente l’esenzione dai tributi locali per chi denuncia il racket e, inoltre, impone all’amministrazione comunale di revocare concessioni presso spazi pubblici a chi invece non denuncia".

"Da un anno, in diverse commissioni, ci siamo misurati con le solite parole di circostanza contro la ’ndrangheta, - prosegue La Strada - con la promessa di una pronta applicazione del regolamento, salvo verificare con accesso agli atti che, di fatto, non è così. Dopo solo un anno di promesse di impegno siamo riusciti ad avere finalmente un quadro chiaro ed esaustivo dall’attuale dirigente ai tributi: il regolamento non è applicabile, poiché le indicazioni dei tributi locali nel 2012 (Tarsu, Cosap, ICP…) erano diverse dalle attuali (Tari, Tosap…). Insomma: questo impedirebbe lo stesso riconoscimento delle richieste di esenzione. Aggiungiamo che il regolamento è comunque pubblicato sul sito di Hermes e del Comune, senza alcuna precisazione o nota in merito. Dopo un anno di insistenti richieste di chiarimento, finalmente siamo arrivati a conoscere le ragioni dell’inapplicabilità del Regolamento, almeno per questa parte essenzialmente tributaria, perché sul resto degli articoli del Regolamento sembra di ficcarsi nella più classica delle paludi politico- amministrative. Non è chiaro, ad esempio, se sulla parte relativa alla revoca di utilizzo di locali pubblici per attività economiche da parte di chi non denuncia, il Comune abbia mai avviato una verifica, se sia stata mai fatta una relazione positiva o negativa in tal senso.

Nell’ultimo consiglio comunale la Strada con Saverio Pazzano ha ricordato che 57 giorni separano la strage di Capaci da quella di Via D’Amelio: 57 giorni in cui, tenuto conto della redazione del bilancio previsionale, sarebbe stato estremamente significativo che l’amministrazione comunale potesse dare un segnale forte, unitario e completo con la messa a disposizione di fondi per l’esenzione dai tributi locali per chi denuncia il racket. Considerato che un regolamento c’è già. Abbiamo ricevuto il pubblico impegno del sindaco Brunetti in tal senso. Ma subito dopo, in commissione, abbiamo avuto la risposta dell’inapplicabilità del regolamento. A questo punto, altri avrebbero abbandonato. Noi, con la condivisione unanime degli altri commissari, abbiamo chiesto che il dirigente esprima in tempi celerissimi un parere tecnico per iscritto sul regolamento, in modo che il consiglio comunale possa valutare urgentemente le modifiche necessarie. Ci impegniamo ad essere insistenti, come nostro costume, anche in tal senso. Si è perso già troppo tempo. Non possiamo permetterci di rallentare il presidio costante per una terra bellissima, ma che va liberata. Chi contrasta la ’ndrangheta rende un impagabile servizio alla comunità: riconoscere che non debba pagare almeno i tributi locali è il più piccolo segnale che un Comune può dare. Ma almeno questo va fatto, senza cavilli, senza bizantinismi, senza retorica, senza indugio".

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