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Il caso

Pendolari, ratificato nuovo accordo sui biglietti, ma oggi l'ennesima odissea in viaggio

Trenitalia e Regione azzerano i rincari. Dal Comitato il racconto di ritardi e cancellazioni, stamattina nella tratta Cosenza-Reggio, per un guasto

La voce dei pendolari è stata ascoltata, ottenendo l'azzeramento dei rincari dei biglietti sulle tratte regionali di Trenitalia. Roberto Occhiuto ha incontrato oggi a Roma l’amministratore delegato della società, Luigi Corradi, per ratificare l’intesa per il trasporto pubblico locale su ferro in Calabria. Dal 1 novembre il costo degli abbonamenti tornerà quello di prima, e chi ha già acquistato l’abbonamento per il mese di ottobre potrà chiedere il rimborso della parte di tariffa eccedente direttamente a Trenitalia.

Una bella notizia, che mitiga l'esasperazione per l'ennesima odissea a bordo, vissuta dai viaggiatori calabresi proprio oggi. Un treno cancellato (è il regionale 5552 Cosenza-Reggio delle 5.36) con i passeggeri regolarmente partiti e ignari, a causa di un convoglio merci bloccato nella galleria di Paola mentre gli altri regionali continuavano a partire, poi ritardi e cancellazioni a cascata su tutta la tratta.

E' accaduto stamattina, quando i pendolari si apprestavano a iniziare la loro giornata di lavoro e si sono ritrovati coinvolti nell'ennesimo disservizio di Trenitalia. Tra loro c'erano anche rappresentanti del Comitato costituito qualche mese fa per fare rete e segnalare disagi e istanze, la principale delle quali è stata la protesta contro il rincaro di biglietti e abbonamenti, che ha spinto il governatore Occhiuto a impegnarsi per contrastare la variazione di prezzo e rimborsare, a carico della Regione, il surplus già pagato dai viaggiatori (gli aumenti sono in vigore dal 1 ottobre). La delibera in questione, come misura di massima urgenza, è stata approvata il 30 settembre.

Nel frattempo, però, l'episodio di questa mattina suona ugualmente come una beffa. Emily Casciaro, dando voce al Comitato di cui fa parte, racconta: "Il treno merci era fermo da ore, ma nessuno ha avvertito l'utenza nonostante esista una app proprio per questo, che funziona solo per annunciare quando i treni sono in orario, cioè molto poco. E hanno anche fatto partire i treni da Cosenza, rimasti tutti belli in fila a Castiglione. E' stato un guasto, e può capitare, ma con Trenitalia accade spesso e ogni volta dimostrano di non essere in grado di attivare un piano B con i servizi sostitutivi. Non c'è rispetto - continua - per lavoratori che sono in piedi dalle 4 di mattina e se fossero stati informati del problema non sarebbero partiti". Da Reggio, a Gioia Tauro, a Cosenza i treni sono stati cancellati dandone notizia con ritardo e quando, alle 7, finalmente nella galleria di Paola è ripristinata la viabilità, gli utenti sono costretti a salire nella calca sul primo treno disponibile, in piedi e "ammassati come pecore in carri di bestiame". 

Sulle percorrenze regionali è questo il livello del servizio a fronte dei clamorosi rincari di ottobre (ora annullati), che non esistono da nessun'altra parte in Italia, dovuti all'accordo tra Trenitalia e Regione firmato nel 2019 dall'amministrazione dell'epoca. A ottobre, ricordiamo, gli abbonamenti sono lievitati del 65%. "Questo mese - dice Casciaro - abbiamo pagato come se viaggiassimo in treno da Bologna a Milano e su un Frecciarossa, perché l'abbonamento regionale lì costa 114 euro e quello Reggio-Cosenza oggi è di 216 euro, per un servizio offerto di qualità molto diversa".

La delibera della giunta regionale prevede "meccanismi di compensazione, a valere sull'acquisto del successivo abbonamento, del maggiore importo corrisposto dall'utenza", e demanda al dipartimento turismo, marketing territoriale e mobilità, sentita l'Autorità regionale trasporti della Calabria, la definizione di misure di intervento finanziario per coprire gli aumenti e non farli ricadere sui viaggiatori.

Ma a cosa è stata dovuta una simile impennata dei prezzi? Il citato contratto di servizio tra Regione e Trenitalia prevede una rimodulazione tariffaria automatica a scaglioni, nel 2020, 2022 e 2024, ma il primo scatto era stato congelato come agevolazione per lo stato di emergenza Covid e poi recuperato in cumulo con quello del 2022. "Ma questo calcolo non spiega un rincaro così alto", continua Emily Casciaro. "Anche a voler aggiungere la quota di qualità che Trenitalia si attribuisce attraverso indicatori come l'assenza di reclami, non si giustifica quell'aumento del 65%, che l'azienda non ha fin qui motivato". 

I pendolari sono soddisfatti degli esiti dell'intervento della Regione, tempestivo come era giusto che fosse, perché al lavoro si continua ad andare tutti i giorni e la spesa di ottobre è stata pesante. "Il nostro gruppo è nato da poco - conclude Casciaro - ma ora vogliamo avere un ruolo attivo non solo per la vicenda dei rincari. E' nostra intenzione chiedere di partecipare a un tavolo istituzionale, perché la Regione deve essere informata di come si svolge il servizio oggetto del contratto, invece è all'oscuro di quello che succede sui treni".

Con l’ad di Trenitalia lo stesso Occhiuto ha affrontato anche il tema del parco treni ultradatato. "Lavoreremo - ha dichiarato il governatore - con Trenitalia e con il gruppo Ferrovie dello Stato per avere già nel 2023 nuovi treni Pop, nuovi Intercity, un collegamento migliore tra Crotone, l’alto Jonio e Sibari, l’elettrificazione della linea ferrata Jonica e un rafforzamento della struttura territoriale di Trenitalia in Calabria". Uno scenario all'avanguardia, purtroppo lontanissimo da quello attuale, fatto di scompartimenti allagati, servizi igienici da terzo mondo e sedili sporchi e lesionati. 

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