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L'affondo

Piazza De Nava, duro sfogo di Vitale contro il sindaco facente funzioni Brunetti

Per il presidente della fondazione Mediterranea: "È falso quanto affermato che nel corso della Conferenza dei servizi alcuni rilievi di chi ha manifestato la propria contrarietà sono stati recepiti, altri invece respinti e sempre, comunque, con motivazioni fondate”

Le ultime dichiarazioni del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti non possono essere accettate come rispondenti al vero e pertanto vanno legittimamente stigmatizzate. È falso quanto affermato che nel corso della Conferenza dei servizi sul rifacimento della piazza alcuni rilievi di chi ha manifestato la propria contrarietà sono stati recepiti, altri invece respinti e sempre, comunque, con motivazioni fondate”. E’ molto duro l’attacco portato da Vincenzo Vitale, presidente della fondazione Mediterranea, all’amministrazione comunale sulla vicenda piazza De Nava.

vincenzo vitale-2Per Vincenzo Vitale (nella foto), infatti, “La verità dei fatti, documentabile in quanto riportata nei verbali, dice esattamente il contrario: nessuna delle obiezioni poste è stata accettata in fase di conferenza dei servizi, che si è conclusa, senza porre nessuna motivazione, riaffermando nel progetto definitivo la totale demolizione della piazza così come concepita nel progetto preliminare. Questi sono i fatti, indiscutibili. Le istituzioni pertanto mentono”.

Per il presidente della fondazione Mediterranea il sindaco Brunetti “Mente oppure ha mentito la Soprintendenza nel riferire al sindaco fatti non veri. Tertium non datur. Che si mettano d’accordo su chi mente e perché”.

“La fondazione Mediterranea e il Comitato a tutela di Piazza De Nava - spiega Vitale - sono disponibilissimi al dialogo sulla base di fatti e dati oggettivi. In questo senso, seppellendo ogni polemica, accettano l’invito al confronto, peraltro previsto nel deliberato del consiglio comunale del 31 gennaio, contestando comunque la tesi, ventilata dal sindaco, che si possa fare ben poco perché il Comune non è stazione appaltante”.

“Caro sindaco - dice Vitale rivolgendosi direttamente a Brunetti - la stazione appaltante sarà pure costituita dalla soprintendenza, ma la proprietà dei luoghi è del Comune, che in ogni momento può impedirne la demolizione. La città è o non è la casa dei cittadini? E, se lo è, perché la città dovrebbe subire una demolizione di una piazza storica senza poter dire nulla?”.

“Anche questa volta, come a proposito della credibilità delle istituzioni - conclude Vincenzo Vitale - è una questione che va ben oltre quella pur importante della piazza: è un problema di corretta gestione della cosa pubblica, che dev’essere trasparente e democratica. Finora non c’è stata né trasparenza né democrazia ma solo decisioni prese da oscuri funzionari in oscure stanze, con forse celato nell’ombra il burattinaio”.  

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