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Piazza De Nava, in arrivo pannelli informativi sul patrimonio archeologico calabrese

Ricopriranno la recinzione di legno che delimita il cantiere dove sono iniziati gli scavi per la vasca della fontana

I lavori del cantiere di piazza De Nava si sono messi in moto, ma l'attività si percepisce soltanto dal ronzio meccanico dei mezzi, mentre dall'esterno non è possibile vedere nulla perché l'area è stata deliminata da un recinto di alti pannelli di legno che di fatto sigillano la zona in cui si è iniziato a scavare. Un sito blindato? Assolutamente no. Per chi abita o lavora nei palazzi circostanti, quello che accade è in piena trasparenza visibile dall'alto, così come è noto il calendario degli interventi, che sono adesso partiti con lo scavo finalizzato al posizionamento della vasca che occorrerà sistemare sotto il pavimento della strada, per realizzare poi la fontana a più zampilli situata nell'angolo destro della parte bassa della piazza, proprio di fronte al museo.

Si tratta di giorni cruciali, perché questi scavi interessano quella che nell'ambito del paesaggio funerario dell'antica Rhegion gli studiosi hanno identificato già negli anni Trenta come necropoli del museo, localizzata dai ricercatori proprio durante i lavori di costruzione dell'edificio e custodita nel sottosuolo del corso Garibaldi. In particolare, in uno studio su riti e monumenti funerari del Sud Italia, "Ollus Letus Datus Est" (pubblicazione frutto dell'omonimo seminario tenuto presso l'Università Mediterranea nel 2013), il direttore del MArRc Carmelo Malacrino e l'ex soprintendente Simonetta Bonomi, ricordavano le deduzioni di Edoardo Galli, che nel segnalare la presenza di un centinaio di tombe ellenistiche nel cuore del cantiere, lasciava intendere che ci fossero tracce di altre sepolture, celate dal manto stradale e dai fabbricati civili della ricostruzione successiva al sisma del 1908. All'epoca quella scoperta fu considerata un segno beneaugurale per la realizzazione di un museo archeologico della città, dunque parliamo di una situazione non nuova e ovviamente molto attenzionata oggi nell'ambito del rifacimento di piazza De Nava. 

Per questo, il lavoro di sistemazione della vasca sarà seguito costantemente da un archeologo, in modo da mettere in sicurezza qualunque scoperta dovesse venire alla luce. In quel caso la Soprintendenza ovviamente si occuperebbe dei reperti eventualmente rinvenuti. Fino ad allora non è prevista nessuna comunicazione ufficiale da parte del Soprintendente e dei progettisti, nè repliche a quanto affermato in questa settimana dal fronte contrario alla ristrutturazione della piazza secondo il progetto proposto dal soggetto appaltante, il Segretariato del Ministero della Cultura.

Prima che si arrivi a toccare la piazza vera e propria passerà ancora del tempo. Inevitabile che l'aspetto dell'area sia destinato a cambiare, ma il cantiere non resterà come lo stiamo vedendo ora. Nei prossimi giorni infatti i pannelli di legno saranno coperti con schede informative illustrate a cura della Soprintendenza, nelle quali sarà divulgato il patrimonio dei siti archeologici della regione. Nel frattempo però le associazioni che continuano ad opporsi al progetto di restyling di piazza De Nava non si arrendono e domani ci sarà un'altra riunione del comitato civico.

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