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Piazza de Nava, presto una riunione di tutti i gruppi contrari al progetto

Con il 2023 è imminente l'avvio dei lavori e il comitato civico programma nuove azioni insieme a Fondazione Mediterranea

Con il 2023 è iniziato il conto alla rovescia per il cantiere più controverso della città, quello che si aprirà a breve in piazza De Nava e che continua a dividere gli animi. Dopo l'appello della Società italiana degli urbanisti territorialisti, torna a levarsi la voce del comitato civico nato per vigilare sul restyling della storica piazza. La nota posizione di dissenso del comitato riguardo il progetto della Soprintendenza non è mai cambiata, e lo scorso 9 gennaio si è svolta un'assemblea organizzata insieme a Fondazione Mediterranea, associazione che negli ultimi mesi ha combattuto strenuamente segnalando irregolarità progettuali e procedurali e soprattutto denunciando il mancato dialogo con la cittadinanza a proposito di una reale condivisione sul futuro di piazza De Nava.

La riunione è servita intanto a informare dell'esito non soddisfacente del colloquio avuto con il prefetto Mariani e adesso il coordinatore del comitato tirerà le fila dei contatti avviati con il ministro ai beni culturali Gennaro Sangiuliano (destinatario di una lettera formale) e il sottosegretario Vittorio Sgarbi, per sollecitare un concreto intervento istituzionale sulla necessità che l'intervento in piazza de Nava recepisca le istanze provenienti da cittadini e associazioni. 

Presto iniziativa pubblica con la partecipazione di tutti i gruppi di dissenso

In parallelo si proseguirà con l'opposizione al progetto, manifestata con imminenti iniziative pubbliche, come una conferenza stampa nell'ultima settimana di gennaio e un'assemblea aperta a tutti i gruppi che finora hanno espresso la loro contrarietà al progetto demolitivo. Nelle scorse settimane poi, per il momento solo sui social (dove sono stati aperti diversi gruppi su piazza De Nava) qualcuno aveva anche ipotizzato una vera e propria manifestazione di tipo più eclatante, che possa captare la partecipazione di un gran numero di cittadini.

In quello che è ormai diventato uno scontro acceso, nella riunione il Comitato ha però precisato con nettezza l'oggetto del contendere: no incondizionato a una paventata demolizione di piazza De Nava, ma neanche lasciarla in abbandono, nella convinzione che un necessario restauro debba avvenire, sempre nel rispetto delle disposizioni contenute nel Codice dei Beni Culturali. Cosa che, secondo quanto argomentato più volte da Vincenzo Vitale, presidente di Fondazione Mediterranea; non accadrebbe con l'attuale progetto. E sul punto si era espressa tempo addietro anche l'associazione Amici del Museo recuperando il parere della Soprintendenza di allora a una precedente proposta di restauro, presentata dal Comune nel 2007. In quella nota le tante osservazioni mosse a tutela dell'aspetto identitario della piazza sembrano sostenere la stessa tesi di chi rifiuta una riqualificazione come quella approvata, che renderà l'area di aspetto più contemporaneo, modificando il disegno originario. 

Spazio per mostre ed eventi folk, Vitale: "Idea che non piace a nessuno"

A un anno quasi esatto dal consiglio comunale aperto del 31 gennaio 2022 con cui all'unanimità si era deciso di chiedere al Segretariato generale del MiC di dare avvio ai lavori non prima del 2023 per ponderare bene l'intervento, ma anche consentire la fruizione dell'area della piazza nel periodo del cinquantesimo anniversario dei Bronzi, adesso è davvero nell'aria la partenza del cantiere, già annunciata a cadenza regolare e poi disattesa da ottobre in poi.

Nonostante vari incontri e una conferenza di servizi, se le associazioni e gli intellettuali sanno di cosa si parla e hanno chiare le proprie idee, altra storia è per 'l'uomo della strada'. Per il reggino medio che non ha conoscenze architettoniche, non segue la querelle politica tra le parti e da parte sua si limita ad immaginare le ruspe in un luogo simbolico della città, il nucleo della questione resta ciò che avverrà e come sarà fatto: piazza riqualificata e uguale a prima o completamente diversa? E quanti davvero sono a favore o contrari?

Piazza de Nava progetto 01-2

Facendo seguito alle parole accorate della Società dei territorialisti e le territorialiste, Vitale rincara la dose sulla sua pagina social sottolineando come l'auspicata rimodulazione del progetto in accordo con le richieste della cittadinanza non sia mai avvenuta: "Tranne qualche isolata voce professionale in palese conflitto di interessi, sembra che il progetto di demolizione di piazza De Nava per creare uno 'spazio aperto' in cui tenere 'mostre ed eventi folkloristici' non piaccia a nessuno". Secondo il presidente della Fondazione Mediterranea, "tra le numerose associazioni culturali reggine, solo una (Reggio bene comune) si è espressa favorevolmente. All'ultima assemblea della Consulta della Cultura, inoltre, su trecento partecipanti solo uno è stato favorevole alla demolizione. Per quanto riguarda, infine, l'orientamento più generale della cittadinanza, un'analisi degli interventi sui social media ha rilevato un'opinione negativa di oltre il novanta per cento". E nel suo lungo intervento ribadisce anche che "questa demolizione la vuole solo la Soprintendenza, che agisce in palese disaccordo con i dettami del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e sostanzialmente tradisce la sua mission, peraltro rifiutando qualsiasi forma di confronto". 

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