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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il restauro / Centro / Piazza de Nava

Piazza De Nava, il Segretariato: "Il rinvenimento non fermerà i lavori"

Nota ufficiale dell'organismo ministeriale responsabile del progetto di restauro, dove si spiega cosa è emerso dai primi scavi

Continua a tenere banco in città la riqualificazione di piazza De Nava, contestata da un nutrito gruppo di associazioni riunite nel comitato civico per la tutela del sito storico. L'inizio degli scavi a una profondità di pochi centimetri ha fatto emergere dal sottosuolo tracce di una costruzione nello spazio di asfalto antistante al museo archeologico, scoperta che ha messo in allarme quanti ritengono che a causa dei lavori si possa configurare un reato penale di danneggiamento di bene culturale.

Mentre all'interno del cantiere protetto da un'alta barriera di pannelli di legno i mezzi sono fermi dal giorno del ritrovamento, sono circolate diverse congetture sul valore e la datazione dei resti venuti alla luce. Adesso però a fare chiarezza con un comunicato ufficiale è il segretariato regionale per la Calabria del ministero della cultura, soggetto responsabile del progetto di restauro e riqualificazione di piazza De Nava finanziato dal MiC. Affermando in modo inequivocabile che "il rinvenimento non pregiudica la continuazione dei lavori". 

Nella nota si illustrano i primi interventi del cantiere, partiti lo scorso 22 febbraio. Dopo il posizionamento della recinzione, che delimita la porzione della piazza dove sono stati effettuati i lavori iniziali, si è proceduto con la scarifica e l’asportazione del manto stradale del tratto di corso Garibaldi davanti a palazzo Piacentini per raggiungere le quote di progetto e verificare la presenza del basolato storico.

Restauro di Piazza De Nava: le foto dei lavori

Al di sotto dell’asfalto, si spiega nella nota, sono affiorati "alcuni sottoservizi e i resti di due ambienti, relativi ad una struttura otto-novecentesca già distrutta e rasata nella fase di ricostruzione edilizia di Reggio Calabria dopo il catastrofico terremoto/maremoto del 1908". Come già ipotizzato dalla nostra testata, non si tratta dunque di un ritrovamento archeologico, cronologicamente improbabile a quel livello minimo di profondità. "Il pavimento - continua la nota - composto da mattonelle in terracotta e le murature sopravvissute sono state rilevate, documentate e come da prassi al fine di garantirne la tutela, sono state ricoperte con geotessuto e terreno di risulta".

La posizione sensibile del cantiere (l'area è quella della necropoli di Rhegion indivuadata da ricerche degli Trenta, all'epoca della costruzione del museo) ha previsto sin dall'avvio dei lavori l’assistenza scientifica della Soprintendenza e degli archeologi incaricati dall’impresa appaltatrice, che continueranno a monitorare gli scavi. Nei prossimi giorni il restyling di piazza De Nava prevede la realizzazione degli allacci di impianti e scarichi per la fontana

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